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Altro che Superenalotto, “ci stiamo giocando il futuro. Ci stiamo perdendo il presente”

In Italia nel 2022 si sono giocati 140 miliardi di euro e si stima che ci siano 1,3 milioni di persone affette da ludopatia patologica, ovvero una completa dipendenza dal gioco d’azzardo

Generico 13 Feb 2023

Per due giorni una delle notizie del giorno è stata la vincita record di 371 milioni al Superenalotto. Prime pagine dei giornali e dei siti internet, servizi sui tg nazionali e locali. “La fortuna vale 4 milioni” a Caronno Pertusella, mentre “La favola di Atripalda” ha portato 4 milioni ciascuno ai sei vincitori. I giornali più raffinati hanno poi fatto anche le mappe dei luoghi dove sono stati vinti tanti milioni. La notizia leggera, quella che sembra darci un alito di speranza, il sogno di una vita che all’improvviso svolta e diventa da favola, fa sempre colpo e non tra i comuni cittadini, ma all’interno delle redazioni dei giornali. Quelli stessi che quando va bene lasciano qualche riga in fondo, o una breve in un box, per avvisare di fare attenzione perché le possibilità di vincita sono remote e le probabilità ridotte allo zero con tante virgole dopo.

E già, perché qualche certezza invece l’abbiamo e non è così gradevole come la “sbronza” di chi si è trovato milionario. In Italia si stima che ci siano 1,3 milioni di persone affette da ludopatia patologica, ovvero una completa dipendenza dal gioco d’azzardo. Un fenomeno che manda sul lastrico famiglie e riduce le persone in condizioni devastanti.

“Per cambiare la propria vita, – scrive Altreconomia – anche rapidamente, migliaia di persone giocano scommettendo sulla fortuna. Sia recandosi fisicamente nelle sale scommesse sia, soprattutto, online. Sono stati più di 67 i miliardi giocati virtualmente, in crescita del 36% rispetto al 2020. Per il 2022 l’Agenzia delle dogane e dei monopoli stima una raccolta complessiva (fisica e online) pari a 135-140 miliardi di euro. Ci stiamo giocando il futuro. Ci stiamo perdendo il presente”.

In provincia di Varese solo nel 2020 sono stati giocati oltre un miliardo di euro. Nello stesso anno, secondo i dati emersi dall’Osservatorio Gioco d’azzardo 2021, realizzato da Nomisma in collaborazione con BPER Banca, “il 42% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni ha fatto giochi d’azzardo/di fortuna, sviluppando nel 9% dei casi pratiche di gioco problematiche, con ripercussioni negative sulla sfera socio-emotiva e relazionale. È stato invece il 25% degli over 65 a giocare d’azzardo negli ultimi 12 mesi”.

Il fenomeno è grave e rischia di peggiorare per diverse ragioni: il forte interesse dello Stato che è ambiguo e vedremo il perché; una potente lobby interessata a un business miliardario; una scarsa conoscenza che alimenta scelte superficiali anche nei professionisti dell’informazione. “È una notizia e noi non nascondiamo le notizie” “è una notizia curiosa e leggera” “è una notizia che fa sognare” tra le varie risposte ricevute in questi giorni di fronte allo stupore per come il circo mediatico si è mosso.

Lo Stato riscuote cifre pazzesche dal gioco d’azzardo. Ha di fatto liberalizzato tutto con l’aggravante di aver reso opaco un mercato tanto che oggi anche quegli esercenti che vorrebbero uscirne non riescono. È stata fatta una norma, il decreto-legge n. 87 del 2018 (convertito nella legge 9 agosto 2018, n. 96)  che ha introdotto un divieto assoluto per la pubblicità di giochi e scommesse, ivi incluse le sponsorizzazioni e le forme di pubblicità indiretta. Una norma che vede attiva l’Autorità per le comunicazioni con un sistema sanzionatorio pesante. Qualcosa sembrava stesse cambiando tanto che nelle ricevitorie si vedeva sempre meno quella distesa di cartelli fatti a mano che annunciavano le vincite più o meno eclatanti. A volte bastano anche pochi euro per diventare una notizia. AgCom nei mesi dopo l’approvazione della legge ha ricevuto tante segnalazioni attivandosi per far rispettare la norma che andava a punire anche alcuni comportamenti dei giornali che facevano pubblicità al gioco d’azzardo.

Come vediamo però serve a poco fare provvedimenti restrittivi quando poi si scatena una euforia contagiosa e tutti i media si affollano a esultare per le vincite milionarie. Quella norma arrivò sulla spinta di un movimento d’opinione e grazie alla presa in carico del problema da parte di amministratori illuminati che vide il comune di Bergamo come punto di riferimento. Una stagione durata pochissimo complice anche il covid che sembrava aver messo in un angolo un problema che non è mai calato nei numeri e anzi è esploso di nuovo.

Quanto la situazione sia delicata lo si osserva anche dalla scelta dell’Istituto superiore di sanità che ha istituito il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al Gioco d’Azzardo (TVNGA) – 800 558822.  “Un servizio di counselling telefonico rivolto all’intera popolazione e in particolare a persone che presentano problematiche legate al gioco d’azzardo e loro familiari”.

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Marco Giovannelli
marco@varesenews.it
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Pubblicato il 19 Febbraio 2023
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