Un centinaio di visitatori alla mostra sulle città sostenibili degli alunni della Bascapè di Saronno
Gli alunni delle classi 3A 3C 3D 3E, dopo aver studiato in Storia dell’Arte la nascita dei grattacieli e lo sviluppo urbanistico delle città, hanno preso carta e forbice e hanno costruito una piccola città in miniatura
Sono stati circa un centinaio i visitatori che nel fine settimana hanno fatto tappa alla mostra sulle città sostenibili realizzata dagli studenti di terza della scuola secondaria di primo grado “Bascapè” di Saronno. Gli alunni delle classi 3A 3C 3D 3E, dopo aver studiato in Storia dell’Arte la nascita dei grattacieli e lo sviluppo urbanistico delle città, hanno preso carta e forbice e hanno costruito una piccola città in miniatura.
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“Dall’osservazione del territorio locale sono arrivati all’idea di progetto di una città immaginaria sostenibile – spiegano dalla scuola –. Hanno pensato a ciò che non c‘è nella loro realtà ma che potrebbe esserci. Hanno riflettuto sulle caratteristiche dei centri urbani con traffico e inquinamento pensando all’organizzazione viaria. Sono stati attenti alle esigenze degli abitanti e dei ragazzi”.
“Per questo progetto hanno lavorato molto e si sono impegnati a realizzare una città per il futuro prendendo ispirazione dagli obiettivi dell’agenda 2030 – continuano -. Tutte le città dovevano avere delle parti in comune: area verde, area industriale, area commerciale, ospedale, area residenziale e area scolastica. Hanno utilizzato come supporto del loro plastico due cassette della frutta, fornite dall’insegnante, donate dal fruttivendolo vicino alla scuola. Tramite l’inserimento di materiali da riciclo come, ad esempio cartone, carta stagnola, polistirolo (trovato in imballaggi) hanno realizzato le loro città”.
A far visita alla mostra anche gli assessori del Comune di Saronno Franco Casali e Francesca Pozzoli (in foto sotto).
Il compito ha richiesto circa quattro settimane di lavoro, eseguito durante le ore di Arte. “Questa attività li ha aiutati a responsabilizzarsi e a comprendere meglio il perché del rispetto per il pianeta – concludono dalla scuola -. Hanno sviluppato la loro creatività e la loro fantasia; hanno imparato a lavorare insieme e a credere nelle loro capacità. Questo progetto è stato possibile grazie all’aiuto, alla supervisione e all’entusiasmo della professoressa Maria Tirico”.
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