Il sindaco Airoldi: i progetti del Pnrr la sfida più grande dei prossimi tre anni
Dai progetti per il 2023 all'anno complicato vissuto dalla maggioranza a livello politico. Ecco l'intervista al sindaco di Saronno Augusto Airoldi
Dai progetti per il 2023 all’anno complicato vissuto dalla maggioranza a livello politico. Ecco l’intervista al sindaco di Saronno Augusto Airoldi.
Come arriva Saronno alla fine di questo 2022? «Un po’ come tutta Italia, tentando di uscire da una situazione pandemica che ha pesantemente condizionato il corso degli ultimi due anni. Direi che Saronno ne esce discretamente bene, almeno dal punto di vista di quello che l’amministrazione pubblica ha potuto fare. “Saronno attrezzata” era una delle parole chiave del nostro programma elettorale: l’abbiamo principalmente attrezzata con l’hub vaccinale, che ha superato le 170 mila vaccinazioni, un numero enorme e che continuerà a crescere anche nei primi mesi del 2023, come ci ha chiesto Ats Insubria. Come amministrazione comunale abbiamo portato a casa 23 milioni di euro di finanziamenti tra Pnrr e bandi regionali. Stiamo progressivamente realizzando il programma elettorale concordato con i cittadini, per una città che ci è stata consegnata secondo un modello diverso. Non siamo un’amministrazione che non sbaglia mai niente, ma nel momento in cui sbagliamo recuperiamo».
Quale la sfida più grande che una città come Saronno deve affrontare? «Tra le sfide più grandi c’è sicuramente il rapporto tra le possibilità effettive della macchina comunale di erogare servizi e i servizi e progetti che siamo chiamati a realizzare grazie ai finanziamenti del Pnrr. La città di Saronno mediamente gestisce investimenti per 3/4 milioni all’anno. Ora da gestire ne abbiamo ben 23; qualsiasi struttura, che sia privata o pubblica, si troverebbe in difficoltà. Da questo punto di vista siamo intervenuti con le assunzioni: stiamo concludendo l’assunzione di 20 dipendenti comunali e abbiamo anche assunto due dirigenti. Questo sbilanciamento tra ciò che storicamente si è sempre fatto e quello che siamo chiamati a fare nei prossimi tre anni è una sfida enorme, sia per la macchina comunale che per la Giunta».
Quali sono le priorità che la sua amministrazione si pone per il 2023? «Nel 2023 cominceremo a mettere a terra alcuni dei progetti finanziati con i 23 milioni di euro del Pnrr: il cortile di Palazzo Visconti, i cinque milioni di euro dei bandi sport e cultura, la ristrutturazione energetica del nido Candia, la sistemazione dell’uscita autostradale dell’A9 a confine con Origgio per un totale di 800 mila euro, il completamento dei lavori della caserma della Guardia di Finanza, che dovrebbero essere completati per l’estate del 2023. C’è poi la realizzazione di nuovi colombari presso il cimitero centrale per 350 mila euro e il completamento degli interventi nel quartiere Matteotti. Queste diventano priorità dell’anno prossimo perché dobbiamo rispettare i tempi dei bandi. C’è poi la nuova scuola Rodari: il primo lotto dei lavori, per la realizzazione della scuola e della palestra, dovrebbe partire a cavallo tra fine 2023 e inizio 2024».
A che punto è la progettazione sulla riqualificazione del centro città? «È un progetto che complessivamente vale 9 milioni di euro. Noi ne abbiamo a disposizione 2.5, quindi cominceremo a farne una parte. Abbiamo voluto avere una progettazione complessiva perché come sempre non vogliamo fare interventi spot, ma realizzeremo interventi che abbiano un senso nel loro complesso. Ci sono tutta una serie di luoghi nei quali vorremmo intervenire nel corso del tempo, ad esempio piazza Libertà, la salita del sottopasso di via Primo Maggio, il viale Santuario, il parco del Seminario, piazza Mercato, Corso Italia, piazza De Gasperi. Probabilmente inizieremo dalla riqualificazione di piazza Libertà e dal parco del Seminario. Partiamo da qui per renderli luoghi attrezzati per poter ospitare eventi di una certa dimensione. Quindi avremo un luogo per eventi piccoli, cioè Villa Gianetti, un luogo per eventi medi, piazza Libertà, un luogo per eventi di dimensioni maggiori, cioè il parco del Seminario. Quando troveremo risorse ulteriori interverremo anche su Corso Italia e su tutti i luoghi che ho citato».
Da qui a fine legislatura quali progetti conta di riuscire a portare a casa? «Vorrei portare a casa una città che cambia pelle, si sprovincializza, una città che guarda oltre i suoi confini. Vorrei portare a casa l’inizio dei lavori per l’Accademia di Brera a Saronno. Ho incontrato la presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, è stato un incontro molto cordiale. Tanto la presidente quanto il sindaco di Saronno hanno confermato il loro interesse a far sì che l’accademia di Brera possa aprire una sede a Saronno nel più breve tempo possibile. Questo supera tante polemiche che ci sono state nel corso delle scorse settimane».
Il 2022 è stato un anno complicato per la maggioranza da lei guidata. Lo scorso gennaio il ritiro delle deleghe all’ex assessore Ciceroni e la successiva uscita dalla maggioranza di Obiettivo Saronno, le dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione Urbana Alessandro Merlotti lo scorso settembre (e nel settembre 2021 quelle dell’assessore al Bilancio Giulia Mazzoldi). L’amministrazione Airoldi arriverà a fine legislatura? «Assolutamente sì. L’amministrazione Airoldi sarà ricordata per aver portato in città il maggior numero di investimenti mai portati in città da un’amministrazione pubblica, grazie anche al Pnrr chiaramente».
Regionali, cosa possono portare per il territorio saronnese? «Fra le candidature c’è quella di uno dei miei assessori (Ilaria Pagani ndr) e questo mi fa molto piacere. A lei vanno gli auguri miei e della mia amministrazione. Il mio obiettivo è trovare nella prossima amministrazione regionale degli interlocutori che con l’amministrazione uscente non ho avuto. Ciò che è accaduto sull’ospedale dice che tutte le strade tentate per avere una interlocuzione con l’assessore al Welfare, con il direttore generale del Welfare, con il presidente della commissione Welfare, si sono rivelati un totale fallimento. Non c’è mai stata una risposta da parte di nessuno. Non posso che augurarmi che la prossima amministrazione, qualunque essa sia, interloquisca diversamente con questi 19 sindaci che hanno firmato un documento comune a sostegno dell’ospedale di Saronno. Su Saronno pende anche l’eliminazione del Malpensa Express che va verso Milano centrale: abbiamo ricevuto delle rassicurazioni scritte da parte del presidente Fontana. Quindi chiunque sarà il prossimo presidente, mi aspetto che non venga soppresso il collegamento Malpensa – stazione centrale di Milano via Saronno».
Un augurio per il 2023 per i suoi concittadini? «Auguro che il 2023 sia un anno di pace, non solo perché la situazione in Ucraina è drammatica, ma anche perché le conseguenze internazionali della guerra sono devastanti. Il secondo augurio è che si possa continuare a lavorare nel contrasto e nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Quest’anno abbiamo avuto le prime avvisaglie, dove anche da noi si sono verificati fenomeni insoliti: abbiamo avuto 550 mila euro di danni da una sola grandinata. È necessario che tutti noi ci rendiamo conto di questa emergenza e lavorare tutti assieme per mitigare il fenomeno del cambiamento climatico. Vorrei anche fare un augurio alla stampa nel suo complesso, un augurio per collaborare ad elevare il livello di dialogo tra maggioranza e minoranza, perché oggi siamo proprio ad un livello basso».
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