Irpef, Imu, Tari e tassa di soggiorno. L’amministrazione di Saronno: aiutare i più fragili e le nuove attività
Il sindaco Augusto Airoldi e l'assessore al Bilancio Domenico D'Amato spiegano i provvedimenti in materia di imposte recentemente approvati dalla Giunta comunale, che ora per entrare in vigore dovranno essere approvati dal Consiglio comunale
Solidarietà verso le fasce più fragili della popolazione. Raccolta di risorse da reinvestire sul territorio per migliorare i servizi della città e un’agevolazione sulla Tari per chi decide di aprire una nuova attività a Saronno. Sono i tre temi utilizzati dall’amministrazione comunale di Saronno per spiegare alla cittadinanza le recenti scelte della Giunta comunale in materia di imposte e tributi. Un tema sensibile che il sindaco Augusto Airoldi insieme all’assessore al Bilancio Domenico D’Amato (entrambi nella foto di copertina) hanno affrontato nella mattinata di mercoledì 14 dicembre in Municipio all’interno di una conferenza stampa.
Quattro le questioni trattate: le aliquote 2023 dell’Imu (Imposta municipale propria), le aliquote 2023 dell’addizionale Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche), l’istituzione della tassa di soggiorno a carico dei turisti e il nuovo regolamento per l’applicazione della Tari (tributo sui rifiuti). Si tratta di quattro settori nei quali la Giunta Airoldi lo scorso 29 novembre ha apportato modifiche, che per entrare in vigore, dovranno essere approvate dal Consiglio comunale.
«Quello di cui parliamo oggi riguarda la Saronno “amica” – ha esordito il sindaco Airoldi, ricordando i cinque slogan con cui nel 2020 si presentò alla campagna elettorale -. La città amica non è una città del “Mulino bianco”, che non esiste, ma è una città che si fa carico dei problemi della comunità». Richiamando l’articolo 53 della Costituzione italiana il primo cittadino ha poi parlato del criterio della progressività delle imposte. «Su questo criterio noi abbiamo basato gli interventi che illustriamo oggi» ha aggiunto il sindaco Airoldi.
«Abbiamo tenuto conto delle richieste della fascia più fragile della popolazione, richieste che sono aumentate con il periodo del covid e del lockdown – ha dichiarato Airoldi -. Nonostante sia stata archiviata la fase più acuta della pandemia, queste richieste non sono diminuite. Vengono però meno i trasferimenti statali che in periodo covid avevano permesso alle amministrazione comunali di far fronte a queste richieste. Siamo dovuti quindi intervenire a garanzia della fascia più svantaggiata della popolazione». Parola poi all’assessore D’Amato che ha illustrato nel dettaglio i provvedimenti adottati dalla Giunta.
Addizionale Irpef
Sull’addizionale Irpef per l’anno 2023 la proposta è quella di modificare le aliquote differenziate in relazione agli scaglioni di reddito. La Giunta proporrà al Consiglio comunale di allargare la fascia di esenzione, passando dagli attuali “fino a 10 mila euro” a “fino a 15 mila euro”. Su un totale di circa 28 mila contribuenti, fanno parte di questa fascia 9.580 persone.
La fascia da 15.001,00 a 28.000,00 euro, composta da 9.290 contribuenti, passerebbe invece dall’attuale aliquota del 0.43% a 0.50%, che corrisponderebbe nei fatti ad un incremento individuale di circa 1,20 euro al mese. «Il costo di un caffè» hanno sintetizzato gli amministratori.
La fascia che va dai 28.001,00 a 50.000,00 euro, composta da 6.600 contribuenti, passerebbe da aliquota al 0.48 % a 0.65%, con un incremento effettivo mensile di circa 4.50 euro a persona. Infine la fascia oltre i 50.001,00 euro, composta da 3.200 contribuenti, passerebbe da un aliquota a 0.61% a 0.80%, per un incremento mensile a persona di circa 15.40 euro.
«Con questo provvedimento pensiamo di incassare 1 milione e mezzo in più circa rispetto allo scorso anno e l’80% di queste risorse andrà a finanziare servizi per la città» ha spiegato l’assessore D’Amato.
Imu
Altra proposta della Giunta Airoldi è una regolazione delle aliquote Imu per il 2023. L’assessore D’Amato ha riferito che questa regolazione in parte recepisce le modifiche normative della Legge di Bilancio 2020 e in parte razionalizza le fattispecie con un modesto impatto economico complessivo. Un cambiamento che, se approvato dal Consiglio comunale, porterebbe nelle casse del Comune circa 100 mila euro in più rispetto allo scorso anno.
Tassa di soggiorno
La Giunta comunale di Saronno proporrà al Consiglio comunale anche l’istituzione della tassa di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate in città. «La tassa di soggiorno è una tassa di scopo che va a finanziare attività che devono tornare utili per chi paga quel contributo» ha ricordato l’assessore D’Amato.
Dai dati Istat nel 2019 sono state 220 mila le presenze registrate a Saronno. Qualora il provvedimento venisse approvato dal Consiglio comunale, l’imposta media stabilita sarebbe intorno a 2.50 euro a persona: l’articolazione precisa della tassa sarà poi di competenza della Giunta comunale. «Gli affittacamere non pagheranno nulla, come per l’addizionale Irpef si seguirà un criterio di progressione in base alla tipologia di struttura ricettiva» ha aggiunto D’Amato. Qui la previsione dell’amministrazione comunale è quella di incassare circa 370 mila euro all’anno, da reinvestire poi sul territorio.
Tari
La Giunta Airoldi ha anche approvato un nuovo regolamento per l’applicazione del tributo sui rifiuti (Tari). «In questo caso abbiamo modificato il regolamento della Tari sistematizzandolo e aggiungendo un articolo in più, l’articolo 19» ha spiegato l’assessore D’Amato. Il nuovo regolamento, qualora venisse approvato dal Consiglio comunale, prevederebbe per le nuove attività che aprono a Saronno Tari: a zero per i primi 60 giorni di attività, al – 80% per i successivi 12 mesi, al – 50% per i successivi 12 mesi, al – 20% per i successivi 12 mesi, al 100% dal 39esimo mese di attività in poi.
«Si tratta di un segnale preciso di attenzione che questa amministrazione vuole dare verso chi è in difficoltà» ha aggiunto D’Amato, «stiamo cercando di creare le condizioni perché questa città diventi attraente e interessante per fare investimenti».
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