Coldiretti: l’aumento energia per famiglie e imprese è fuori controllo
In agricoltura l’aumento dei costi energetici si riflette per l’intera filiera. Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese: "Si riduce il potere di acquisto dei cittadini che vanno a caccia dei prezzi più bassi. C'è il rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare"
«L’aumento delle bollette del gas pesa su imprese e famiglie costrette a fare i conti con costi energetici fuori controllo». È quanto afferma Coldiretti Varese in riferimento all’ aumento della bolletta del gas a novembre comunicata dall’Arera.
La produzione agricola e quella alimentare in Italia assorbono oltre il 11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Enea.
«La spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – evidenzia Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’inverno. Il costo dell’energia si riflette, infatti, in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione».
Secondo Coldiretti Varese, i produttori sono già costretti a fronteggiare una situazione insostenibile che vede una forte impennata dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. «Sono aumenti che riguardano, appunto, l’intera filiera del cibo- spiega Fiori – con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Oltretutto i consumatori vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Il rischio è quello di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare».
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