Salute pubblica, Attac mira alle 1000 firme. Il 17 dicembre presidio davanti l’ospedale di Saronno
La raccolta firme partita ad ottobre è quasi conclusa. Sabato 10 dicembre ultimo gazebo in piazza Libertà e il 17 dicembre un nuovo presidio in piazzale Borella
Sono ad oggi oltre 900 le firme raccolte dallo scorso ottobre a Saronno per la tutela dell’ospedale cittadino e della più generale tutela della salute pubblica dei saronnesi. Promotore dell’iniziativa è il comitato locale dell’associazione Attac Italia. Partiti lo scorso ottobre da un iniziale obiettivo di 500 firme, oggi gli organizzatori mirano ad arrivare a quota 1000 e per questo domani mattina, sabato 10 dicembre, ci sarà in piazza Libertà un ultimo gazebo per raccogliere le firme che mancano per arrivare alla fatidica cifra tonda.
«Siamo partiti all’inizio di ottobre con una campagna prevista di due mesi, inaspettatamente siamo arrivati a questo numero – spiega Roberto Guaglianone, uno dei membri del comitato -. Abbiamo raccolto le firme il sabato mattina in piazza Libertà e la domenica abbiamo invece girato per i quartieri di Saronno. La risposta delle persone è stata molo significativa».
Obiettivo è quello di portare l’amministrazione comunale a deliberare su otto punti, tra i quali figura la promozione di iniziative verso regione Lombardia volte a tutelare il mantenimento dell’ospedale di Saronno come struttura di primo livello (qui tutti i punti).
«Il 17 dicembre dalle 9:30 alle 12:30 è previsto un nuovo presidio in piazzale Borella a favore del nostro ospedale – continua Guaglianone -. Siamo ad un passo dalla chiusura o dalla svendita del nostro ospedale, quindi abbiamo pensato di dare subito un segnale forte. Tutta la cittadinanza e chiunque abbia a cuore il nostro ospedale è invitato a partecipare».
Le firme raccolte per la tutela della sanità intanto verranno protocollate in Comune dal comitato la prossima settimana. Nel caso in cui la proposta sarà giudicata ammissibile, sarà inserita nell’ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile. «Ci auguriamo che venga messo in votazione già entro fine gennaio o i primi di febbraio» conclude Guaglianone.
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