Lu-Ve di Uboldo: “La sostenibilità è una sfida. Esserlo ci rende più forti sul mercato”
Intervista a Fabio Liberali cco del gruppo industriale tra i leader mondiali nella costruzione degli scambiatori di calore. “Le aziende sono soprattutto donne, uomini e idee. La nostra materia prima è la materia grigia"
L’environmental, social e governance, racchiuso nell’acronimo Esg, fa riferimento ai tre fattori chiave per misurare la sostenibilità e l’impatto etico di un particolare investimento o del complessivo sistema di direzione di un’azienda.
La sostenibilità e l’implementazione di tematiche Esg nella strategia aziendale rappresentano un argomento che ha assunto sempre maggiore rilievo negli ultimi anni per conseguire una crescita sana e profittevole delle aziende, diventando un innovativo metro di valutazione delle imprese e delle organizzazioni, aspetto tanto importante quanto le performance reddituali.
Per mezzo di questi criteri è possibile misurare in modo preciso e sulla base di parametri standardizzati e condivisi le performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda. In Italia sono molte le realtà industriali che hanno già riprogrammato o che stanno riprogrammando il proprio assetto organizzativo per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’inclusione sociale.
In Lombardia una delle realtà aziendali più forti e più attive in tali ambiti è sicuramente il gruppo Lu-Ve di Uboldo che fa capo alla famiglia Liberali. Stiamo parlando di uno dei maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore ad aria che si è sempre distinto dai suoi competitor per le tecnologie innovative e disruptive, cioè capaci di rivoluzionare un modello di business preesistente, introdotte in questo mercato.
Fabio Liberali (foto sopra), cco di Lu-Ve spa, che significa Lucky Venture, ovvero impresa fortunata, in questa intervista racconta il percorso del gruppo industriale, a partire dalla sfida più importante, quella della sostenibilità.
Dottor Liberali, il futuro sostenibile è uno dei temi centrali del dibattito economico e ha assunto sempre maggior rilievo negli ultimi anni, ma da quando la sostenibilità diventa tema portante nella mission di Lu-Ve
«Le tematiche Esg e più in generale la sostenibilità erano presenti nei piani di sviluppo dell’azienda già dall’anno della sua fondazione, cioè dal 1986. Obiettivo principale era ridurre l’inquinamento in tutti i campi, dall’impatto ambientale, utilizzando fonti energetiche sostenibili ed evitando l’utilizzo di liquidi refrigeranti inquinanti, all’impatto sonoro generato dai macchinari. Da sempre, su questi temi, collaboriamo col Politecnico di Milano in ambito di ricerca e sviluppo, collaborazione che ha portato a molte idee disruptive che consentivano, per esempio, riduzioni dei consumi energetici, di carica di liquido refrigerante e di impiego materiali. In termini percentuali si parla di riduzioni tra il 30% e il 50% rispetto agli altri operatori del settore. Grazie a questa partnership e al successo delle idee introdotte, il gruppo è letteralmente “esploso” distanziando ulteriormente la concorrenza».
E per quanto riguarda l’attenzione alle persone, che è un altro aspetto fondamentale delle tematiche Esg?
«Le persone sono da sempre il motore della nostra azienda, non a caso il nostro motto aziendale è “le aziende sono soprattutto donne, uomini e idee. La nostra materia prima è la materia grigia”. Per questo motivo portiamo avanti collaborazioni con altre 29 università che hanno la sede nei paesi dove sono presenti le nostre unità produttive, in modo da poter inserire in azienda persone che apportino idee innovative e “su misura” e di costruire con loro un rapporto continuativo. Pertanto la nostra attenzione nel perseguire tematiche e ancora prima che queste diventassero centrali nel dibattito economico».
Non sembra facile, nel vostro settore, trovare idee e prodotti che riducano al minimo emissioni inquinanti. Quali sono le sfide più complicate che avete dovuto affrontare durante il vostro percorso?
«È stato sicuramente il punto su cui abbiamo focalizzato maggiormente la nostra ricerca, ma è stata una sfida entusiasmante e a tratti è stato anche facile e divertente trovare soluzioni a basso impatto. Abbiamo per esempio focalizzato la nostra attenzione sui nostri macchinari, in quanto progettate per lavorare al massimo durante il picco delle richieste, perdendo quindi di efficienza durante il resto dell’anno.Tramite la ricerca e sviluppo condotta con il Politecnico di Milano, siamo riusciti a ottenere risultati straordinari, innovando e ingegnerizzando continuamente il settore in cui operiamo. Siamo così riusciti a diminuire gli sprechi di energia e migliorare l’efficienza dei nostri macchinari addirittura del 400%. Inoltre Lu-Ve è stata la prima azienda a introdurre dei motori innovativi che permettessero di regolare la potenza in base ai picchi di domanda, e non solo di spegnerli e accenderli.. Tutta la parte di ricerca sui nostri prodotti è infine condotta da esperti di sostenibilità che condividono e rispecchiano perfettamente i principi di Lu-Ve».
Cosa vede nel futuro di Lu-Ve?
«La nostra sfida principale è migliorarci continuamente sotto tutti gli aspetti, a partire dagli obiettivi Esg fino all’aspetto finanziario. Essendo una società quotata in borsa, è anche interesse dei nostri investitori raggiungere determinati risultati su tutti quegl’indicatori di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Prevediamo di ottenere ottimi risultati in quella direzione, grazie soprattutto all’attenzione nei confronti delle persone e della ricerca e sviluppo condotta con le università. La collaborazione industria- università rappresenta uno dei nostri punti di forza sia in considerazione del valore aggiunto, in termini di idee innovative, nello sviluppo industriale, sia in considerazione dell’importanza di formare le nuove generazioni alla cultura d’impresa».
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