Astuti (Pd): “Voto contrario al bilancio regionale della sanità, privo di visione”
Il consigliere varesino del Pd esprime un giudizio totalmente negativo sul bilancio posto in votazione: «Nemmeno la pandemia ha smosso il modello di sanità di questa maggioranza»
Il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti, motiva con una nota piuttosto dura la decisione di votare contro il bilancio della sanità lombarda: «Nessuna visione per il futuro, la semplice conferma delle linee strategiche seguite finora».
Il consigliere regionale e capogruppo del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti commenta così il documento di economia e finanza regionale, approvato oggi in Commissione, con il voto contrario del Pd: «Neppure la pandemia – attacca Astuti – che ha evidenziato tutta la fragilità del sistema sanitario lombardo con la totale assenza della medicina territoriale, ha smosso la maggioranza dal modello seguito dal suo insediamento. E a farne le spese sono come sempre i lombardi, in balia delle liste di attesa e alla ricerca disperata di un medico di base e gli operatori della sanità, costretti a operare in condizioni di disagio e in perenne emergenza».
«L’impegno maggiore – continua Astuti- restano le Case di comunità e la sanità digitale, progetti in realtà previsti e finanziati dal livello nazionale, di cui la Regione è solo esecutore, oltretutto neppure efficiente. Delle prime 216 Case di Comunità hub previste e già finanziate con il Pnrr, ad oggi ne sono state inaugurate solo 20. E di queste quasi tutte sono solo nuove insegne esposte in ambulatori già esistenti, che non offrono alcun nuovo servizio».
«Nessuna novità – sottolinea Astuti-per i grandi progetti di edilizia sanitaria che un tempo erano il fiore all’occhiello della Regione. Sono sempre gli stessi: il nuovo Ospedale unico di Busto e Gallarate, annunciato già nel 2016 e mai decollato, il nuovo Ospedale di Cremona e quello di Desenzano del Garda».
Conclude Astuti: «I ritardi si possono capire, dati i continui cambi della linea di comando dell’assessorato al Welfare. Tre assessori e tre direttori generali in cinque anni penso siano un record anche per questa regione ma certo non aiutano a dare risposte ai cittadini che hanno perso la fiducia in un sistema sanitario che era sicuramente una eccellenza, ma che oggi sta mostrando tutte le sue pecche. Quello che si vede nella sanità lombarda è solo un deserto di idee e strategie».
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