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Fagioli attacca l’amministrazione di Saronno: “Ex Isotta Fraschini. La linea del Piave ha ceduto, dimettetevi”

Ad oggi dal Comune ancora bocche cucite sulle dichiarazioni dell'amministratore delegato di Saronno – Città dei Beni Comuni. Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale chiede invece le dimissioni dell'amministrazione saronnese

Consiglio comunale Saronno

Se dall’amministrazione comunale di Saronno ad oggi la scelta è stata quella delle bocche cucite sul terremoto ex Isotta Fraschini, generato la scorsa settimana dalle dichiarazioni di Giuseppe Gorla, amministratore delegato di Saronno – Città dei Beni Comuni, che ha raccontato le difficoltà di dialogo con l’amministrazione comunale sulla rigenerazione urbana dell’ex area industriale, è il capogruppo della Lega Raffaele Fagioli a tornare sulla vicenda e a chiedere esplicitamente le dimissioni dell’amministrazione comunale di Saronno.

In Consiglio comunale a Saronno se ne era parlato lo scorso marzo, all’interno di una seduta non deliberativa aperta al pubblico e proprio da qui parte la nota di Fagioli: «Sono trascorsi otto mesi dal consiglio comunale durante il quale i proprietari della ex Isotta Fraschini esposero il progetto di rigenerazione urbana. Furono spese tante parole per illustrare l’idea di riutilizzo della superficie in cessione al Comune, poche per raccontare il progetto edilizio previsto sull’area privata. È bene ricordare che il PGT approvato nel 2013 da Airoldi e PD prevede per questa proprietà privata la cessione del 60% dei terreni al Comune, opportunamente bonificati. È bene ricordare che ad oggi non risulta protocollato alcun progetto urbanistico, ma solamente la documentazione relativa alla bonifica in itinere; almeno per quanto è dato a sapere ai consiglieri di minoranza. Se qualcuno, in maggioranza, ha avuto la fortuna di vedere un progetto urbanistico lo renda noto a tutti in nome della chiarezza e della trasparenza».

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«Il capogruppo del PD, Francesco Licata – continua Fagioli – in quella circostanza definì la riqualificazione della ex Isotta Fraschini “la linea del Piave per il futuro di Saronno” e, aggiungo io, per l’amministrazione di cui fa parte. Raccontò di non aver mai visto un privato che di sua spontanea volontà parlasse di poli museali e universitari per la città. Sicuramente encomiabile, ma come più volte da noi ribadito è l’amministrazione comunale a decidere se un intervento è di interesse pubblico ed in particolare se esso debba essere realizzato su un terreno di proprietà comunale. Il grosso equivoco è sempre questo: secondo le regole, il privato deve bonificare l’area e cedere il 60% al Comune che ne disporrà secondo l’interesse pubblico; il privato realizza il suo intervento edilizio/urbanistico secondo i propri interessi economici. Ci può essere collaborazione, ma non l’imposizione del privato sul pubblico».

«Licata raccontava di aver sempre sentito parlare di palazzine, residenze e supermercati: è vero, ma questo è quanto stabilito dal PGT vigente scritto e approvato dal PD. Il privato di turno, sul proprio terreno, realizza quel che ritiene più vantaggioso per sé: possono essere supermercati, campi da tennis o strutture scolastiche. Sul terreno ceduto al Comune, l’amministrazione ha sempre deciso il meglio, in accordo all’interesse pubblico come è doveroso che sia. È bene ricordare che anche in questo caso i proprietari della ex Isotta hanno confermato di voler edificare palazzi al massimo della volumetria consentita dalla legge. Pertanto non vedo nessuna novità o differenza tra le riqualificazioni attuate, ed in corso di attuazione, rispetto alla rigenerazione urbana narrata da Saronno città dei beni comuni srl. Licata affermava che la convenzione tra privato e amministrazione sarebbe stata approvata in consiglio comunale “in tempi brevi, non fra un anno”. Gli domando se, trascorsi otto mesi da quella riunione, i tempi brevi siano confermati oppure si arriverà al fatidico anno: le ultime indiscrezioni, dalla diretta voce dei proprietari dell’area, lasciano intendere che il treno di Brera sia ormai passato. Addio al polo culturale per Saronno: la linea del Piave ha ceduto e l’amministrazione Airoldi è stata travolta».

Fagioli conclude: «È il momento di ammettere il fallimento ed avere il coraggio di dimettersi per aver mancato l’unico obiettivo importante, ritenuto fondamentale sia dal capogruppo del PD che dal Sindaco Airoldi».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 08 Novembre 2022
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