Il Comune di Solaro, in qualità di ente capofila, ha ottenuto un finanziamento di 80mila euro dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel bando “Educare in Comune” per il progetto “Edu-Chi-Amo”, finalizzato al contrasto della povertà educativa e il sostegno delle opportunità culturali e educative per i minorenni.

Il progetto è stato elaborato e proposto con l’Azienda Consortile Comuni Insieme per lo Sviluppo Sociale, Cooperativa Iris e Cooperativa Koiné.

“Il lavoro con le famiglie nei primi mille giorni di vita dei bambini è un’urgenza che la situazione pandemica ha evidenziato chiaramente – si legge nella nota del Comune -. In questo periodo i bambini sono stati particolarmente penalizzati, e le famiglie hanno subito l’isolamento forzoso, con significative ripercussioni sulle relazioni sociali ed interpersonali così importanti per il sostegno nelle fatiche genitoriali e per la crescita armonica dei piccoli. Le azioni progettuali si pongono dunque gli obiettivi generali della rivitalizzazione dei legami sociali e comunitari, si rivolgono principalmente ai nuclei familiari con neonati e bambini nel primo anno di vita, inoltre saranno coinvolte le famiglie con bambini entro i 3 anni e alcune attività aperte anche alla fascia 0-6″.

L’obiettivo delle misure messe in campo dal Comune sarà sostenere i nuovi nuclei familiari del territorio nei compiti educativi e nello sviluppo armonico delle relazioni, fornendo risposte ai bisogni, intercettandoli nei luoghi informali che frequentano e dove vivono quotidianamente.

«I bambini sono il nostro futuro ed è compito nostro accoglierli al meglio nelle nostre vite – dichiara il sindaco Nilde Moretti -. Per questo abbiamo deciso di predisporre una serie di azioni e iniziative che potessero avvicinare le loro necessità alle nostre proposte. Pubblicizzeremo le iniziative e ci rivolgeremo direttamente alle famiglie, anche nei luoghi tradizionali di frequentazione, come parchi e asili. L’obiettivo è coinvolgere quanti più nuovi genitori possibile, per dare a tutti l’occasione di partecipare e di sviluppare un senso di comunità baby friendly sin dai primi giorni».