Prezzo di gasolio e benzina di nuovo alle stelle. A fine anno in provincia di Varese chiuderà il 10% dei distributori
Il prezzo del gasolio ha raggiunto di nuovo la soglia dei due euro. In crescita anche il prezzo della benzina e a fine mese scadrà la proroga del taglio alle accise sui carburanti
Nell’ultima settimana il prezzo dei carburanti è andato di nuovo alle stelle. Secondo i dati Faib-Confesercenti, la media di oggi è di 1,940 euro il gasolio e di 1,800 per la benzina. Ci sono anche delle eccezioni, ma sono pochi casi caratterizzati da particolari accordi con le compagnie petrolifere. «In alcuni distributori il gasolio è già arrivato a due euro – spiega Massimo Sassi presidente territoriale di Faib Confesercenti Varese – È un fatto inspiegabile. Siamo molto preoccupati perché tra quindici giorni scade la proroga al taglio di trenta centesimi alle accise, con il rischio che il prezzo di benzina e gasolio superi la soglia più alta raggiunta in passato».
INVESTIRE IN UN DISTRIBUTORE NON CONVIENE PIÙ
Il mercato dei carburanti è dunque nuovamente in subbuglio, ma non solo in Italia. I due più grandi depositi dei distributori francesi hanno già annunciato uno sciopero, così come i lavoratori degli impianti Esso-Eg – il nuovo finanziatore subentrato nel gruppo – che, in scadenza di contratto, hanno annunciato uno stop per il 20 ottobre.
«I distributori non hanno più marginalità – continua Sassi – anzi, alcuni, continuando a tenere aperto, perdono soldi. Del resto i ricavi dall’erogazione non tengono il passo dell’aumento delle bollette di energia elettrica, gas e acqua, a cui si aggiungono le commissioni bancarie, perché circola meno liquidità e le persone pagano con le carte di credito. Insomma, alla fine si esce in perdita. E parlo di impianti che erogano fino a 4mila litri di carburante al giorno».
Lo scorso anno il costo energetico su un impianto medio di distribuzione incideva dal 13% al 14 %, oggi si è passati al 34% sul costo totale. Per un gestore che ha un margine di 3 centesimi al litro vuol dire che il guadagno è ormai ridotto all’osso.
In provincia di Varese ci sono 197 distributori, compresi quelli della fascia di confine, di cui il 15% gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere con il loro personale. È infatti sempre più difficile trovare persone che vogliano investire in un distributore di benzina perché, soprattutto ora, non conviene più.
A FINE ANNO IN TANTI CHIUDERANNO
La Faib territoriale ha calcolato che a fine anno chiuderà il 10% degli impianti presenti sul territorio, di cui una buona parte ha già inoltrato la disdetta. Le categorie che rappresentano i gestori degli impianti di distribuzione chiedono risposte e chiarezza al Governo e alle compagnie petrolifere. «Abbiamo bisogno di informazioni precise su quanto sta avvenendo – conclude Sassi – La volatilità dei prezzi e le differenze tra diversi territori, dove c’è uno scarto anche di 5 centesimi, non hanno una spiegazione certa. Abbiamo bisogno di capire quale futuro ci aspetta».
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.