Non esitano a utilizzare termini come “strage” e “mattanza” nel descrivere le battute di caccia autorizzate all’interno delle aree boschive presenti a Gerenzano. A farlo è “Centopercentoanimalisti, fratellanza animalista”, gruppo anonimo che sul web gestisce un blog anonimo e agisce sul territorio tramite militanti.

Pomo della discordia è appunto la stagione venatoria che, come da calendario regionale 2022/2023, dallo scorso 18 settembre e fino al prossimo 31 gennaio è aperta anche all’interno del Parco dei Mughetti, che essendo un Parco Locale di Interesse Sovracomunale non rientra tra le tipologie di Aree Protette in cui la caccia è invece vietata. In Lombardia l’ente competente in materia venatoria è la regione, tramite gli Uffici delle sedi territoriali, mentre la vigilanza è in capo alla Polizia provinciale, ai Carabinieri forestali, alle guardie volontarie delle associazioni venatorie e alle G.E.V. abilitate.

“Nelle province di Varese e Como vengono trucidati non solo cinghiali, target dichiarato con il pretesto della selezione, ma caprioli, volpi e qualsiasi altro animale” si legge nella nota pubblicata sul proprio sito dal gruppo, che definisce i cacciatori “criminali armati, che da tempo continuano ad ammazzare animali senza freni. Sparano anche da bordo dei fuoristrada, contro ogni regola legale ed etica”.

I militanti di Centopercentoanimalisti ieri sera hanno quindi affisso striscioni e manifesti presso la sede del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, presso il Municipio di Binago e in via Rovello a Gerenzano. Proprio a Gerenzano il gruppo annuncia la presenza di militanti: “Le prossime settimane saremo presenti in loco con azioni di disturbo. Noi ribadiamo che la caccia, in qualsiasi sua forma, non ha nessuna giustificazione. È una pratica dannosa, pericolosa, crudele, barbara; e come tale deve essere abolita”.