La solidarietà in valle Olona passa da un bicchiere di vino rosso
Due antiche vigne, a Castiglione Olona e a Gorla Maggiore, negli ultimi anni sono tornate in attività, grazie all'impegno di volontari che offrono il ricavato delle bottiglie per progetti solidali. Le loro storie
Fare del bene sorseggiando un buon bicchiere di vino rosso.
C’è chi in valle Olona ha deciso di impiegare il proprio tempo libero investendolo in progetti che mostrano chiaramente quanto sia vivo l’amore per la terra e la coltivazione, ma anche il rispetto per il passato e la storia del territorio. Il tutto, cercando di dare il proprio speciale contributo a progetti con finalità sociali.
Due storie diverse a poca distanza l’una dall’altra, ma accomunate da queste caratteristiche fondamentali.
Il vino della Collegiata come ai tempi del Cardinal Branda
Sono state distribuite ieri a Castiglione Olona le bottiglie de “Il Collegiata”, il vino prodotto nella vigna della chiesa che quest’anno festeggia i 600 anni dalla fondazione.
Il Merlot ottenuto, grazie alla concessione della terra alla famiglia Nutricati – che cura con dedizione la vigna – contribuisce ogni anno a un progetto solidale differente, coordinato dalla Collegiata. Il ricavato di quest’anno andrà alla Fondazione Ascoli.
Una gara di solidarietà che ieri ha visto anche una speciale asta, in cui è stata contesa una magnum de “Il Collegiata”, battuta a 150 euro.
Il progetto, nato in occasione di Expo, guarda al passato e alla storia locale: documenti del 1400 attestano infatti la presenza di una vigna già ai tempi del Cardinal Branda Castiglioni.
La “vigna del Nando”accanto alla chiesa di San Vitale a Gorla Maggiore
Quando in valle Olona si faceva il vino: rinasce la vigna di Gorla
Sono giovanissimi ed entusiasti: i volontari dell’associazione “La vigna del colle di san Vitale” hanno iniziato a farsi stimare da chi abita in valle Olona per il loro impegno costante e lo sguardo attento sul territorio.
Dal 2018 è nato infatti un lavoro meticoloso di ripristino di una vigna attiva il secolo scorso: l’uva è coltivata in modo naturale, senza conservanti e additivi.
In questi anni la distribuzione delle bottiglie è sempre stata correlata a iniziative benefiche: i volontari tolgono dal ricavato i costi di produzione e investono il resto in progetti di solidarietà.
Durante la pandemia, ad esempio, il vino aveva loro permesso di elargire fondi a un’azienda ospedaliera del nostro territorio e a due associazioni di Gorla e Castellanza che si occupano di aiutare le persone in difficoltà.
Il vino della valle Olona diventa solidale contro il Coronavirus
La Pagina Facebook del gruppo, inoltre, racconta il lavoro della coltivazione della vigna a chi li segue, aprendo le porte dei segreti della viticultura anche ai non esperti e facendo appassionare al rispetto della terra sempre più persone.
Storie belle, che sanno unire il piacere di un buon bicchiere di vino, al fascino del lavoro agricolo, con la gioia di poter fare del bene.
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