A Caronno Pertusella l’addio a Paolo: “Non ci dimenticheremo mai di te”
La chiesa di Sant’Alessandro non è riuscita a contenere le tantissime persone presenti questo pomeriggio ai funerali di Paolo Fiscato, il 12enne morto in seguito ad una caduta durante una gita sulle montagne della Val Formazza
È una intera comunità quella che questo pomeriggio si è stretta intorno a mamma Nicoletta e papà Stefano a Caronno Pertusella, per i funerali di Paolo Fiscato, il 12enne morto in seguito ad una caduta durante una gita sulle montagne della Val Formazza.
Centinaia le persone presenti che la chiesa di Sant’Alessandro non è riuscita a contenere. Oltre ai famigliari, agli amici, agli scout, ai compagni di scuola e dell’oratorio, alle esequie hanno partecipato cittadini e decine di volontari degli Alpini e della Protezione Civile del Varesotto. Papà Stefano è infatti un volontario del gruppo di Caronno, mentre mamma Nicoletta è capitana del rione San Grato, due persone quindi conosciute e stimate all’interno della comunità caronnese.
Il parroco ha iniziato l’omelia con una lettura nel Vangelo di Marco: “Alcune persone portavano i loro bambini a Gesù e volevano farglieli benedire, ma i discepoli li sgridavano. Quando Gesù se ne accorse, si arrabbiò e disse ai discepoli: ‘Lasciate che i bambini vengano da me; non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non lo accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà’. Poi prese i bambini tra le braccia, e li benediceva posando le mani su di loro”.
«Per noi è come se il tempo si fosse fermato a quei momenti dolorosi in cui Paolo ci ha lasciato – ha commentato il don durante l’omelia -. È proprio in questi momenti che ci parla la parola di Dio, la parola dell’amico Gesù, quella parola che il nostro fratellino Paolo ha ascoltato. Una parola che semina in noi due certezze. La prima è che nulla ci può separare dall’amore per noi di Cristo Gesù, un ponte che ci tiene insieme e uniti. Gesù poi mette nel Vangelo al centro i bambini e dice ai grandi di imparare da loro. È strano perché noi siamo sempre dell’idea che dobbiamo insegnare qualcosa, Gesù invece ci dice di imparare dai bambini, di avere la loro curiosità e di essere pronti ad accogliere le meraviglie di Dio come fanno loro, come faceva Paolo».
A ricordare il giovane poi anche alcuni amici: «Paolo era un ragazzo gioioso, sapeva distribuire gioia a tutti quelli che incontrava». I compagni della 5C lo hanno ricordato così: «Non ci dimenticheremo mai di te, delle tue risate, della tua gentilezza verso di noi. Eri gioioso ed eri sempre in grado di strapparci un sorriso. Abbiamo perso un amico. Ti vogliamo un mondo di bene. Ci sarà sempre un posto per te nel nostro cuore».
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