L’amministrazione interviene sul faggio di piazzale Santuario: “Effettuate copiose bagnature”
Le precisazioni dell'amministrazione comunale di Saronno in merito al recente dibattito social sulle condizioni in cui versa il faggio presente al centro del piazzale Santuario
“Vogliamo fare alcune precisazioni a fronte delle note polemiche, che hanno recentemente animato alcuni social e sono state poi riprese da alcuni organi di informazione, a proposito del faggio di Piazza del Santuario e della supposta mancanza di cura da parte dell’Amministrazione. Lo scorso 21 luglio era stato pubblicato un articolo dal titolo “Contribuiamo a salvare i nostri alberi dalla siccità” in cui l’Assessorato al Verde spiegava quali erano i problemi creati dal caldo torrido alle piante, cosa stava facendo l’Amministrazione, e quale era il possibile contributo da parte dei cittadini. Si parlava anche delle problematiche specifiche delle piante che “si trovano, anziché in piena terra, in vaso, in fioriere o anche in altri pur grandi contenitori fuori terra che ricevono luce e caldo tutto il giorno, creando così isole di calore alle piante e alle loro radici che, alla ricerca di terra e nutrimento, vanno spesso a toccare i bordi del contenitore stesso.”
“Il riferimento al faggio di Piazza del Santuario era d’obbligo, così come la precisazione che l’impresa incaricata dall’Ufficio Verde ha provveduto ad effettuare copiose bagnature durante questi mesi estivi. Ci auguriamo, spero tutti, che con il calo delle temperature e le prime piogge settembrine la grande e bellissima pianta possa riprendersi adeguatamente. Va però osservato che il previsto intensificarsi dei fenomeni meteorologici estremi (quali lunghi periodi di caldo intenso senza precipitazioni, temporali accompagnati da bombe d’acqua, grandine e forti raffiche di vento, nevicate molto copiose nei mesi invernali), dei quali siamo stati vittime in questi mesi anche a Saronno, richiede di ripensare con urgenza le nostre città e il nostro modo di vivere per contrastarne o almeno gestirne più efficacemente le pesanti conseguenze.”
Ecco quanto pubblicato il 21 luglio:
Contribuiamo a salvare i nostri alberi dalla siccità
Il caldo torrido e la siccità che da mesi ci opprimono, creano molti problemi non solo ai cittadini, ma anche, e soprattutto, agli animali e alle piante. Se infatti noi possiamo chiuderci in casa all’ombra, bere, fare una doccia, e magari accendere anche il climatizzatore, la stessa cosa non possono fare gli animali, e men che meno, gli alberi. Questi ultimi non possono infatti “spostarsi” alla ricerca di ombra e di acqua, ma restano tutto il giorno sotto il sole cocente, sino al tramonto. La loro già difficile situazione peggiora sensibilmente se si trovano anziché in piena terra, in vaso, in fioriere o anche in altri pur grandi “contenitori” fuori terra che ricevono luce e caldo tutto il giorno, creando così isole di calore alle piante e alle loro radici che, alla ricerca di terra e nutrimento, vanno spesso a toccare i bordi del contenitore stesso.
L’azienda che cura il Verde pubblico di Saronno provvede, su mandato dell’amministrazione, ad effettuare bagnature giornaliere nell’orario di lavoro, e quando possibile nelle prime ore della giornata. E’ materialmente impossibile però prendersi cura ogni giorno dei circa 9000 alberi che costituiscono il patrimonio del Verde pubblico di Saronno, distribuiti su circa 90 km. di strade, nelle 44 aree di verde, e i circa 490.000 mq di prato. Capita così che con questo perdurante caldo torrido alcune piante, più di altre, vadano in forte sofferenza e rischino di morire.
Per contribuire a preservare il nostro patrimonio verde pubblico, chiediamo quindi a tutti i cittadini di voler collaborare segnalando tramite l’App Municipium o all’email verde@comune.saronno.va.it o allo 02 96710247/225 le situazioni che reputano più critiche, indicando la via e se disponibile il più vicino numero civico in cui si trova la pianta. L’ufficio provvederà in giornata ad attivare le verifiche dell’agronomo incaricato, e quello dell’azienda che cura il verde, garantendo così una riduzione delle sofferenze ai nostri alberi, e magari prevenendone la morte.
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