Leotta sulla sua candidatura al Senato: “Voglio che il Pd ritrovi la sua anima popolare”
La nota di Rosanna Leotta, ex consigliere comunale di Saronno, che spiega le ragioni della propria candidatura al Senato per il Partito Democratico, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre
La nota di Rosanna Leotta, ex consigliere comunale di Saronno, che spiega le ragioni della propria candidatura al Senato per il Partito Democratico, in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre.
Leotta è candidata nelle liste proporzionali di partito ed è il nome che il Pd proporrà al Senato dopo il capolista Alessandro Alfieri, uscente di Palazzo Madama.
Rosanna Leotta, coniugata con un figlio, docente in pensione, da sempre impegnata in ambiti politici e sociali, in Consiglio comunale a Saronno da più di 20 anni, prima con i Ds, poi PDS, infine PD di cui è stata anche referente provinciale per l’istruzione e la formazione.
Da sempre sensibile e operativa sul disagio giovanile e di supporto professionale nei confronti anche di persone diversamente abili, visti il costante e continuo declino della nostra società nell’ambito delle pari opportunità dei diritti del lavoro, dei servizi primari quali istruzione e sanità, ho accettato la candidatura propostami dal Pd perché voglio che il mio partito ritrovi la sua anima popolare, che per me significa aiutare le persone più fragili a trovare un posto dignitoso nella nostra società. Voglio che la politica economica sia a supporto delle attività produttive che generando lavoro creino una società più giusta e non succube del mondo finanziario che in questi ultimi anni l’ha fatta da padrone complice una globalizzazione fuori controllo. Mi rammarica vedere che negli ultimi anni sia in diminuzione costante il numero delle persone che vanno a votare e come rappresentante del saronnese vorrei che venisse invertito questo trend .
Un altro aspetto per cui ho accettato la candidatura è l’impegno per il mio territorio, affinché le problematiche che ci affliggono vengano affrontate. L’ambiente (siamo l’ottavo paese più inquinato d’Europa), il lavoro di qualità (collegamento e interazione tra i vari distretti industriali e i vari poli di ricerca e universitaria). Una sanità che sappia rispondere direttamente in modo rapido ed efficace anche per chi non ha i mezzi a sufficienti per curarsi in altro modo.
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