Dalle montagne al rubinetto di casa, l’acqua che manca inizia a farsi sentire
Le spiagge lunghissime sul Lago Maggiore sono la punta dell'iceberg dei problemi che la siccità sta generando in questa stagione. Problemi che ora arrivano anche alle falde e fonti che alimentano gli acquedotti e che stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo.
È un po’ più facile trovare un posto in spiaggia sul Lago Maggiore questa estate. E questo non perchè non ci siano turisti, succede perchè non c’è acqua.
Le spiagge lunghissime sono la punta dell’iceberg di un problema molto serio che in questi giorni sta iniziando a presentare il conto con una risorsa -quella idrica- in costante calo e che inizia a mostrare tutta la sua drammatica assenza.
La situazione generale
Nell’ultimo bollettino di Arpa Lombardia si calcola come in una sola settimana la risorsa idrica disponibile tra Lago Maggiore e invasi in montagna (la neve ormai da settimana scorsa è considerata finita) è calato di un ulteriore 9% scendendo sotto quota 280 milioni di metri cubi. Un numero che sembra elevato, ma che va paragonato alla media del periodo che vorrebbe la risorsa idrica a sopra gli 800.
E così il Lago Maggiore è oggi a quota 12 centimetri sotto lo zero idrometrico, un valore di quasi 120 centimetri più basso rispetto alla media del periodo. Acqua che manca e che così allunga le spiagge, rende alcuni porticcioli praticamente inagibili e fa finire le rampe per l’ingresso delle barche in acqua nella sabbia. Un problema che si ripercuote anche sul Ticino, dove le portate sono ad un terzo della norma, l’acqua erogata ai canali è praticamente dimezzata e dove la diga del Panperduto è a secco ormai da più di un mese.
Fonti e falde senza acqua
Ma se questi problemi potrebbero sembrare lontani, la carenza d’acqua ormai sta arrivando direttamente nelle case. Nel Varesotto sono già 22 i comuni considerati in sofferenza con acqua che in alcuni casi viene razionata nelle ore notturne, ma adesso i problemi iniziano a farsi sentire anche di giorno. Lo sanno bene gli abitanti di Bodio Lomnago che da qualche ora hanno scoperto come una delle fonti che rifornisce il loro acquedotto non è più in grado di garantire la quantità di acqua sufficiente richiesta e che quindi sono stati avvisati che dai rubinetti di casa l’acqua potrebbe non arrivare più, anche di giorno.
Una situazione che -previsioni meteo alla mano- non sembra essere destinata a cambiare in breve tempo e che quindi sta portando alcuni comuni ad emettere specifiche ordinanze per limitare il consumo di acqua. A Tradate, ad esempio, per arginare il problema della carenza idrica con l’acqua che fatica ad arrivare ai piani più alti dei condomini o in alcuni quartieri della città il sindaco ha firmato un’ordinanza che vieta dalle 6 del mattino a mezzanotte di usare l’acqua per lavare, innaffiare o lavare le auto.
La siccità colpisce il Varesotto. E più esposte sono le valli
Le conseguenze sull’agricoltura
Ma se per ora le conseguenze della siccità si possono vedere solo sul rubinetto di casa, presto potrebbero arrivare anche tra le corsie dei supermercati. Il settore agricolo in tutto il bacino della pianura padana è in estrema sofferenza per quella che l’autorità distrettuale del Fiume Po ha definito la peggiore crisi degli ultimi 70 anni.
“Senza acqua non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy sulle tavole dei cittadini -scrive Coldiretti in una nota- in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa. La siccità è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 1 miliardo di euro per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.
Con metà dell’acqua e temperature da piena estate i raccolti di mais in Lombardia sono a rischio
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