Elezioni a Gerenzano, l’intervista a Lisa Molteni
Il programma elettorale e le priorità della candidata della lista Idee in Comune Gerenzano: "Vogliamo ridare un’identità a Gerenzano"
Tre candidati alla poltrona di primo cittadino di Gerenzano. Tre interviste per conoscere gli aspiranti sindaci, le liste che li sostengono e i punti chiave dei programmi elettorali.
Lisa Molteni è la candidata sindaco della lista civica Idee in Comune Gerenzano.
Classe 1978, nata a Saronno e cresciuta a Gerenzano, Molteni è assistente responsabile commerciale all’interno di un’azienda che si occupa di pubblicità digitale. Nel 2021 è stata candidata alle elezioni comunali di Milano per la lista civica “Milano Paragone Sindaco”, a supporto del senatore varesino Gianluigi Paragone.
Com’è cambiata Gerenzano negli ultimi anni? «È cambiata tantissimo. È un paese rallentato, che non ha nulla da invidiare rispetto agli altri comuni. Non abbiamo punti di aggregazione per i giovani, che frequentano i paesi vicino. È un paese dormiente fondamentalmente, il rischio è che possa fermarsi ulteriormente e dare semplicemente dei servizi a compartimenti stagni. Si avverte il bisogno di un rilancio e di una nuova progettualità e una concretezza che in questi anni sono mancati».
Cosa manca a questo paese? Di cosa c’è bisogno? «A Gerenzano si sente la mancanza di un valore comune, di una identità, un elemento fondamentale in cui le persone possano identificarsi. Ci sono stati sicuramente degli impedimenti, gli anni pandemici non hanno remato a nostro favore, ci sono state difficoltà all’ordine del giorno anche nel altri Comuni, ma questa crisi di identità di cui Gerenzano soffre è qualcosa che non si può più ignorare. I gerenzanesi sentono il bisogno di una amministrazione efficiente. Rappresentare la comunità, curarne gli interessi e promuoverne lo sviluppo. Ridare un’immagine al paese».
Quali qualità dovrebbe avere un buon sindaco? «Essere il portavoce per eccellenza dei cittadini, un bravo sindaco non deve rinchiudersi dentro le mura del palazzo del Municipio, per poter amministrare deve stare fuori dalle mura del Municipio, non deve essere necessariamente esperto della normativa, ma in perfetta relazione con i cittadini. Un sindaco deve prefissarsi poi di raggiungere gli obiettivi in costante confronto con la comunità gerenzanese. Penso che potrei essere un bravo sindaco perché dietro di me ho una bellissima squadra. Alla partecipazione deve affiancarsi anche la responsabilità di chi guida, “decidere senza ascoltare è prepotenza, ascoltare senza decidere è impotenza”».
Presenti la lista elettorale che supporta la sua candidatura. «La nostra lista è una lista civica, nessuno di noi ha tessere di partito in tasca, ed è una lista trasversale. Abbiamo all’interno un giornalista, un responsabile di un ufficio anagrafe, un responsabile di area che lavora in una grossa azienda di Gerenzano. Abbiamo una pediatra, abbiamo uno dei più bravi commerciali di Saronno. Abbiamo un’esperta di economia e finanza. Abbiamo cercato di comporre una lista scegliendo le persone che potessero rappresentare tutte le varie realtà popolari di una comunità».
Tre punti chiave del programma elettorale? «Ridare un’identità a Gerenzano, ad esempio riqualificando il minigolf e calendarizzare un evento fieristico mensile per ridare vita al commercio. Poi vogliamo aggregare le periferie del paese con il centro. Vogliamo anche ridare voce a quelle che sono le associazioni sportive che sono presenti sul territorio. Daremo anche voce a quello che è il valore dei bandi regionali, nazionali ed europei, che è lo strumento per la realizzazione dei progetti, servirà un ufficio dedicato a questo».
Il PROGRAMMA DI IDEE IN COMUNE GERENZANO
Primo atto da sindaco nel caso in cui venisse eletta? «Mi piacerebbe capire chi è la persona più anziana di Gerenzano, vorrei incontrarlo e parlare con lui e fare tesoro di tutte le storie che ci racconterà».
Un sogno per Gerenzano? «Vorrei che un giorno Gerenzano fosse riconosciuta a livello regionale. Sul territorio abbiamo un hotel che accoglie più di 50 mila persone all’anno, è un dato impressionante, persone alle quali noi oggi non stiamo offrendo dei servizi degni di questo passaggio. La gente quando passa da Gerenzano si deve fermare, deve ricordare e per poi poter tornare».
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