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Il doppio 25 Aprile di Saronno

La manifestazione ufficiale e la "contromanifestazione" dell'Assemblea Antifascista Saronnese sono state protagoniste della mattinata del 25 Aprile, come da tradizione partecipato e movimentato

Il 25 Aprile di Saronno

«Scegliamo di stare col popolo ucraino e i suoi governanti, perchè si difende da un invasore e combatte per la propria libertà. C’è un aggredito e un aggressore, è chiaro. Stare con l’Ucraina è anche guardare oltre, guardare oltre la guerra. Ogni conflitto è diverso, fare parallelismi arditi non è opportuno, ma ricordare il passato e chi ha combattuto per la Liberazione dell’Italia è oggi ancora di più doveroso e importante visto quello che sta succedendo nel mondo, andando oltre quello che la Resistenza e i nostri partigiani ci hanno insegnato. Non arrendersi di fronte alla prepotenza, ribadire i nostri valori e combattere per la pace è fondamentale».

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Con queste parole il sindaco di Saronno Augusto Airoldi ha celebrato il 25 Aprile, come di consueto cerimonia molto partecipata dalla popolazione e dalle autorità cittadine. La cerimonia della mattina si è aperta alle 10 in Chiesa Prepositurale con la Santa Messa a cui è seguito l’alzabandiera in piazza Libertà, da dove è partito il corteo che, passando da corso Italia, via San Francesco, via Diaz e viale Rimembranze, è arrivato in piazza Caduti Saronnesi, con le deposizioni delle corone d’alloro ai Monumenti ai Caduti e i discorsi delle autorità.

Alle 10 in contemporanea in piazza Libertà anche la “contromanifestazione” organizzata dall’Assemblea Antifascista Saronnese, con qualche fischio all’inno d’Italia, cori, striscioni e un corteo separato dalla celebrazione ufficiale. Gli organizzatori spiegano così la propria posizione: «Oggi 25 aprile ci siamo trovati in molti a Saronno in piazza Libertà. Da subito sono stati scanditi vari interventi che hanno collegato il grande tema della guerra con le questioni sociali come la propaganda, il PNRR, l’accaparramento di energia e il ruolo degli Stati nei flussi migratori. Inizialmente ci siamo accodati con il nostro spezzone al corteo istituzionale, poi una volta arrivati nella piazza finale, dopo aver ascoltato l’intervento del rappresentante dell’Istituto Pedagogico della Resistenza, e prima dell’intervento del sindaco, abbiamo deciso di abbandonare l’ipocrisia dei governanti e dei partiti che parlano di pace armando la guerra. Siamo stati molto felici nel vedere che diverse persone hanno deciso di proseguire il corteo da noi proposto portando una posizione di radicale opposizione a ogni guerra e a ogni armamento, proseguendo fino a piazza Libertà dove abbiamo continuato tra cori e striscioni a leggere altri interventi. Infine siamo arrivati alla Casa Del Partigiano dove abbiamo colorato col ricordo del nostro compagno Guido un muro esterno che ci auguriamo nessuno possa pensare di cancellare. Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza!»

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Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 25 Aprile 2022
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