Nove arresti in Brianza per la banda dei caveau di lusso
Misure cautelari in carcere per reati di associazione per delinquere finalizzati alla commissione di più delitti contro il patrimonio, “tecniche militari per gli assalti negli store del Centro Nord"
Dalle prime ore dell’alba di oggi, 15 aprile, nelle province di Monza Brianza, Milano, Lecco, Bergamo e Piacenza, militari del Comando Provinciale di Monza Brianza, coadiuvati dai Comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 cittadini romeni emessa dal GIP del Tribunale di Monza su richiesta della Procura della Repubblica, ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio e segnatamente furti avente ad oggetto consistenti quantitativi di capi di abbigliamento ed accessori di marchi prestigiosi.
Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Manuela Massenz della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno avuto inizio nel novembre 2021 a seguito di un ingente furto per un valore stimato di 352.332,00 € e ulteriori danni strutturali di 20.000,00 € perpetrato presso la ditta MA.BI di San Daniele del Friuli (UD), società che cura la fase di “controllo qualità” delle produzioni per conto di un noto marchio della moda. Dalle verifiche effettuate analizzando le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza installate nei pressi del luogo di commissione oggetto di furto è stato possibile rilevare come i malviventi avessero raggiunto la sede della società in questione con veicoli rubati nel corso delle ore precedenti nei comuni di San Daniele del Friuli (UD), Dignano (UD), Sesto al Reghena (PN) e San Vito al Tagliamento (PN).
L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza Brianza nel novembre 2021 e supportata anche da attività tecniche ed ambientali, ha consentito di documentare come l’organizzazione criminale avesse base operativa nella provincia di Monza Brianza.
Inoltre i malviventi nei diversi furti, per garantirsi la via di fuga, erano soliti bloccare le principali vie di accesso ai magazzini e caveaux oggetto di furti posizionando veicoli rubati e incendiando pneumatici in mezzo alle principali arterie stradali ostacolando di fatto l’accesso da parte delle forze dell’ordine e utilizzavano autovetture rubate come “ariete” per forzare i cancelli di ingresso, all’interno dei quali era custodita la merce di valore, spesso di marche famose e di lusso;
I criminali poi, nei vari colpi, avevano rubato 75 autovetture e mezzi nelle Province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone ed Arezzo: l’organizzazione criminale era composta complessivamente da 9 sodali, sotto il coordinamento di un capo.
La merce rubata, in attesa di essere venduta, veniva custodita dal proprietario di un’autofficina di Paterno Dugnano (MI) e che lo stesso avesse percepito dai criminali la somma di euro 2.000 quale compenso per la custodia.
Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare la responsabilità della banda per la commissione di 11 assalti presso altrettanti depositi di marchi “griffati” (tra tentati e consumati) con un illecito profitto di circa 1 milione di euro, commessi nell’arco di soli 3 mesi in tutto il Nord Italia.
La Tenenza dei Carabinieri di Paderno Dugnano (MI) in data 14 aprile 2022 ha pure denunciato in stato di libertà per ricettazione colui che percepiva dai sodali un reddito per la custodia della merce rubata; nella circostanza i militari, su segnalazione del dipendente Nucleo Investigativo, rinvenivano e riconsegnavano al legittimo proprietario 345 borse di lusso in pelle, nuove asportate dai sodali nella notte del 13 aprile 2022 presso una pelletteria di Reggello (FI).
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