Il Consiglio comunale di Saronno ha istituito una commissione d’inchiesta sulla nuova scuola Rodari
I capigruppo dovranno ora designare i componenti della commissione ed eleggerne il presidente. Dalla prima seduta la commissione avrà 60 giorni di tempo per l'espletamento del proprio compito
È stata istituita la commissione d’inchiesta che analizzerà il percorso amministrativo che ha portato all’attivazione da parte del Ministero dell’Istruzione del processo di decadenza del finanziamento da 4 milioni di euro che il Comune di Saronno si era aggiudicato nel marzo 2020 per la costruzione della nuova scuola Rodari.
È quanto è stato stabilito dal Consiglio comunale di Saronno nella serata di mercoledì 30 marzo. I capigruppo dovranno ora designare i componenti della commissione (uno per gruppo consiliare) ed eleggerne il presidente. Dalla prima seduta la commissione avrà 60 giorni di tempo per l’espletamento del proprio compito.
La richiesta dell’istituzione di una commissione ad hoc era arrivata dai gruppi consiliari di centrodestra, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia lo scorso gennaio. «Ci sono numerosi punti da chiarire che non hanno trovato risposte nei documenti forniti» ha commentato il capogruppo della Lega Raffaele Fagioli, auspicando ad un “pieno spirito collaborativo” da parte della maggioranza.
«Il sindaco ha già spiegato quello che è accaduto, però credo che se ci siano delle zone d’ombra o delle perplessità sia corretto approfondirle e chiarire quello che è successo» ha dichiarato la capogruppo di Tu@ Saronno Francesca Rufini.
«Siamo favorevoli alla commissione perché è giusto che si faccia luce su quello che desideriamo non passasse come una motivazione per la quale Obiettivo Saronno, in primis l’assessore che ci rappresentava, non è attualmente più assessore. Le motivazioni sono ben altre» ha commentato Luca Amadio, riferendosi alla revoca delle deleghe all’ex assessore Novella Ciceroni, decisa dal sindaco Airoldi lo scorso 13 gennaio.
Perplessa la consigliera indipendente Marta Gilli, che seppur abbia votato favorevolmente all’istituzione della commissione, ne ha evidenziato l’alto rischio di strumentalizzazione politica: una commissione richiesta «da chi nella precedente legislatura amministrava la città e ha impiegato ben 4 mesi, su 18 totali a disposizione, solo per bandire la gara per l’affidamento del progetto definitivo ed esecutivo», appoggiata poi «da chi, oggi all’opposizione, esprimeva l’assessore competente proprio su questo bando, la quale evidentemente non ha vigilato adeguatamente sull’andamento della procedura» e infine dalla maggioranza «pur avendo ignorato la scadenza del finanziamento, termine previsto nero su bianco a pena di decadenza».
Unico consigliere astenuto è stato il presidente del Consiglio comunale Pierluigi Gilli del gruppo Con Saronno, che ha definito la commissione «intempestiva»: «Non è ancora stato stabilito che questo finanziamento sia stato perduto dal Comune di Saronno. Il Ministero non ha ancora dato risposta alle ultime osservazioni e istanze date dal Comune. Il finanziamento è ancora in bilancio, perché non può essere cancellato finché non ci sarà il provvedimento ufficiale del Ministero. La vita amministrativa è basata su atti scritti e in questo momento non vedo il presupposto perché questa commissione possa nascere».
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