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A Castelseprio e Torba una nuova mostra racconta come si vestivano i longobardi

E a Brescia un'altra mostra fa "toccare con mano" l'eredità longobarda. Una doppia iniziativa dentro ai festeggiamenti per i dieci anni del sito Unesco che unisce Lombardia, Friuli, Campania, Umbria e Puglia

Generica 2020

Dopo Spoleto e Campello sul Clitunno, i due comuni dell’Umbria che ospitano sul loro territorio importanti testimonianze architettoniche della presenza longobarda, tocca alla Lombardia il compito di portare sotto i riflettori, attraverso l’allestimento di due mostre a Brescia e a Castelseprio-Torba (Varese), il fondamentale ruolo svolto in Italia dalla civiltà dei Longobardi, tra l’età tardoantica e il primo Medioevo.
Le mostre sono promosse con il coordinamento dell’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”

A Brescia, fino al 29 maggio, al Museo di Santa Giulia, verrà proposto un percorso multisensoriale accessibile a tutti, dal titolo “Toccar con mano i Longobardi”,che permetterà di immergersi nella straordinarietà e complessità del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”. Mentre a Castelseprio e Torba l’Antiquarium e il Monastero saranno il contenitore prescelto, dal 30 marzo al 31 luglio, per accogliere la mostra sul tema “Trame Longobarde. Tra Architettura e Tessuti”, viaggio alla scoperta del vivere quotidiano attraverso tessuti, monili, abiti.

I longobardi, i romani: un incontro da raccontare

Raggruppamento polietnico proveniente dalle pianure della Pannonia, ma con origini collegate alla Scandinavia, i Longobardi, guidati da re Alboino, si stanziarono, dopo essere penetrati in Friuli nel 568 d.C., in vari territori della penisola italiana, mostrandosi in grado, nei decenni successivi, di coniugare il proprio sostrato germanico con la tradizione classica e romano-cristiana, accreditandosi, forse anche più dei Bizantini, come “i veri continuatori della civiltà romana”.

Oltre alle due esposizioni, la Lombardia conta sul territorio ben due dei sette siti che fanno parte ormai da dieci anni del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”: a Brescia, capitale dell’omonimo Ducato, sorge il complesso di San Salvatore-Santa Giulia, oggi sede del Museo della Città, uno straordinario palinsesto architettonico edificato nel suo nucleo originario nel 753 per volere di Desiderio, al tempo ancora duca di Brescia ma destinato all’ascesa al potere come re dei Longobardi, e della consorte Ansa, che ingloba il cinquecentesco monastero femminile di Santa Giulia e la basilica di San Salvatore con la sua cripta.

Nel sito di Castelseprio-Torba, come noto diviso tra i territori dei due Comuni di Castelseprio e Gornate Olona (Varese), si possono ammirare le testimonianze del castrum, sito fortificato d’altura di età tardo-romana, riutilizzato dai Longobardi e poi distrutto dai Visconti, che comprende altresì l’importante complesso cultuale di San Giovanni Evangelista, ristrutturato dai Longobardi nel VII secolo, la chiesa di Santa Maria foris portas, che offre al visitatore un prezioso ciclo di affreschi sul tema dell’infanzia di Cristo ispirato ai Vangeli apocrifi, e, presso la località di Torba, l’antica struttura difensiva della Torre, adoperata per scopi militari da Goti, Bizantini e Longobardi e convertita in monastero benedettino femminile nel corso dell’VIII secolo.

La mostra “Trame Longobarde. Tra Architettura e Tessuti” a Castelseprio-Torba

La mostra itinerante “Trame Longobarde. Tra Architettura e Tessuti”, che farà tappa a Castelseprio-Torba (Varese) dal 30 marzo al 31 luglio, è uno straordinario lavoro di ricostruzione, sulla base dei dati archeologici, della vita quotidiana dei Longobardi, un viaggio attraverso tessuti, abiti e monili prodotti da questa straordinaria civiltà. Nella giornata di inaugurazione, mercoledì 30 marzo 2022, la mostra sarà aperta al pubblico con una visita guidata, che porterà prima a Castelseprio e a seguire al Monastero di Torba.

Tutti gli abiti in mostra sono stati realizzati per metà con tessuti fatti rigorosamente a mano su telai orizzontali a licci riproducendo esattamente il numero dei fili di ordito e trama presenti al cm, nonché lo spessore degli stessi fili e le torsioni. L’altra metà degli abiti è stata realizzata impiegando una tela di cotone industriale proprio per sottolineare che il modello dell’abito riproposto è il frutto di contaminazioni scientifiche e di elaborazioni dei curatori.

I tessuti e le bordure sono stati realizzati nella Casa di Reclusione di Spoleto dai detenuti del corso di tessitura, con i telai dell’IIS Sansi Leonardi Volta, dopo uno straordinario lavoro di studio e ricostruzione di trame e orditi desunti dalle scoperte archeologiche. La composizione dell’abito maschile e femminile è stata realizzata con attenti confronti iconografici uniti alle poche fonti letterarie (Historia Langobardorum di Paolo Diacono), il risultato è un’accurata proposta delle antiche tecniche di tessitura e di taglio e cucito dell’abito altomedievale. Sono rappresentati i diversi ceti sociali completati da accessori realizzati dai detenuti del Liceo Artistico ristretto.

Il visitatore, condotto tra reperti dei secoli dal IV all’VIII da icone che rappresentano cavalli e lance, incontra i protagonisti di trame longobarde davanti a grandi fondali fotografici dei sette monumenti architettonici che compongono il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

La mostra, curata da Glenda Giampaoli e Giorgio Flamini, con il confronto scientifico di Donatella Scortecci, è stata realizzata grazie alle risorse della Regione Umbria, legge regionale 24 del 2003 progetto “Musei che hanno stoffa”, del MiBACT, dell’Associazione Italia Langobardorum e legge 77 del 2006 a sostegno dei siti UNESCO.

La mostra sarà visitabile nei seguenti orari: Monastero di Torba, dal mercoledì alla domenica ore 10 – 18 | Antiquarium di Castelseprio, mercoledì 11.00-13.30; giovedì, venerdì e sabato 15.30-17.30; domenica e festivi segnalati sul sito web 13.30-17.30. Per maggiori informazioni e prenotazioni: 366.6632727; www.antiquarium.castelseprio.beniculturali.it/  fondoambiente.it/luoghi/monastero-di-torba

Siamo figli anche dei Longobardi

La mostra “Toccar con mano i Longobardi” a Brescia

La mostra itinerante “Toccar con mano i Longobardi”, ospitata fino al 29 maggio da Fondazione Brescia Musei presso il Museo di Santa Giulia e realizzata da Italia Langobardorum in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona e con il sostegno e il contributo del Ministero della Cultura, si prefigge di far conoscere la straordinarietà e la complessità del sito UNESCO attraverso un percorso tattile e una gamma differenziata di opzioni di fruizione che ne facilitano la comprensione, assicurando a tutti un’esperienza multisensoriale ottimale.

Generica 2020

Nelle sale saranno esposti sette modellini tridimensionali in scala dei monumenti architettonici che rappresentano maggiormente il sito seriale longobardo e sette modellini relativi alle aree in cui sono situati i monumenti, per permettere l’esplorazione tattile dei loro contesti di provenienza. A rendere il percorso ancor più accessibile saranno le audio descrizioni (in italiano e inglese), registrate dagli attori della Compagnia #SIneNOmine della Casa di Reclusione di Maiano a Spoleto, da ascoltare tramite NFC e QR code, nonché un catalogo in Braille e uno in large print in libera consultazione. Infine, per consentire una fruizione dei modelli inclusiva, sono stati realizzati dei video con la tecnica del compositing nella LIS – Lingua dei Segni Italiana, insieme ad immagini e animazioni, sottotitoli e audio.

«Questo bellissimo progetto espositivo di natura tattile e multimediale dedicato al patrimonio architettonico e urbanistico longobardo in Italia è un esempio eccellente di proposta aperta alla partecipazione e all’inclusione», afferma Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, «due ambiti sui quali la Fondazione Brescia Musei è estremamente sensibile e che propone l’ente quale caso di studio per la varietà degli approcci al superamento delle barriere verso la condivisione del nostro patrimonio. A distanza di qualche mese dalla accessibilità digitale grazie alla realtà virtuale dei due ambiti della cripta di San Salvatore e dell’oratorio di Santa Maria in Solario per il pubblico con difficoltà motorie, questo progetto dedicato ai non vedenti e agli ipovedenti, ma anche, grazie ai contributi video nella lingua dei segni, ad altre categorie di visitatori, prosegue e arricchisce il percorso di Brescia Musei verso un museo sempre più universale».

La mostra “Toccar con mano i longobardi”, già allestita al Museo tattile statale Omero di Ancona, al Palazzo Paolo V di Benevento, nel Castello di Monte Sant’Angelo e nella Rocca Albornoziana di Spoleto, sede del Museo Nazionale del Ducato, permette di conoscere e “toccare” le sette eccellenze architettoniche del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, da dieci anni riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale, in un itinerario dei luoghi del potere longobardo.Per maggiori informazioni e prenotazioni: www.bresciamusei.com/

Due mostre per raccontare i longobardi

Entrambe le esposizioni sono curate dall’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del sito UNESCO seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della Penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati longobardi. I beni compresi nel Sito sono, ognuno per la propria tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e rispecchiano l’universalità della cultura longobarda nel momento del suo apice.

“Italia Langobardorum, che ho l’onore e il piacere di presiedere da alcuni mesi, è una Associazione che incarna perfettamente lo spirito e l’essenza del principio di sussidiarietà nella realtà operativa e negli ampi orizzonti progettuali con significativi esiti sul piano concreto”, commenta Antonella Tartaglia Polcini, Presidente di Italia Langobardorum e assessore alla Cultura del Comune di Benevento, “la gestione di un patrimonio di eccezionale valore universale ci impone, oggi più che mai, grande attenzione verso tutte le tipologie di fruitori e questo progetto in particolare è una testimonianza tangibile e rilevante di questa profonda sensibilità verso l’inclusione e la partecipazione, che pongono i visitatori al centro della nostra cultura”.

Fanno parte del sito seriale Unesco della civiltà longobarda: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio e Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 25 Marzo 2022
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