Rigenerazione dell’area ex Isotta, la Lega: “Comune sia il timoniere, non il timone manovrato dal privato”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Raffaele Fagioli, capogruppo della Lega Lombarda Saronno
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Raffaele Fagioli, capogruppo della Lega Lombarda Saronno in merito al Consiglio comunale di giovedì 17 marzo, in cui l’ingegner Giuseppe Gorla, proprietario dell’area nota come ex Isotta Fraschini, insieme all’avvocato Angelo Proserpio ha esposto il complesso progetto di rigenerazione urbana in corso nell’area industriale dismessa.
Saronno città dei beni comuni s.r.l. – Già dal nome appare evidente la genialità del progetto di comunicazione e marketing che sta alla base dell’esperienza imprenditoriale dei proprietari dell’area.
Fino ad ora non c’è un progetto agli atti, nemmeno una bozza; in consiglio comunale abbiamo assistito ad una spettacolare operazione di marketing, ben congegnata.Geniale, inattaccabile, accattivante, persuasiva. Chi direbbe no ad un bel parco in centro città, un bosco in un territorio fortemente urbanizzato? Chi direbbe no alla presenza di un museo e dell’accademia di Brera, rispetto alla desolazione attuale o rispetto alla realizzazione di grattacieli e supermercati? Per inciso: grattacieli e attività commerciali saranno realizzate sull’area privata, sul 60% pubblico il privato pare abbia già scelto cosa il Comune dovrebbe realizzare.
Fin quando si resta all’interno della narrazione predisposta dagli esperti di comunicazione, ogni ascoltatore è avvolto nel magico mondo della riqualificazione del bene comune, dove anche il cemento dei grattacieli diventa bello, ed il vivere in una torre da 100 metri un’esperienza sociale nuova. Quando si passa ai soldoni, la narrazione cambia ed emerge, per voce del proprietario, la volontà di sfruttare tutta la volumetria disponibile secondo le norme del PGT perché un investitore privato, se anche afferma di non fare speculazione, deve comunque rientrare dell’investimento. Così è stato detto in consiglio comunale.
In tutto questo rimane muto il sindaco, forse giustamente visto che ad oggi non ci sono documenti protocollati ma solo una coinvolgente narrazione sostenuta da una immaginifica serie di storie destinate a scontrarsi inevitabilmente con la dura realtà dei numeri: perché gli investimenti hanno un costo e nessuno regala nulla. Per stessa ammissione dei proprietari dell’area non si tratta di benefattori, ma di imprenditori.
Imprenditori che vogliono imporre all’amministrazione il progetto fatto e finito: prendere o lasciare. Peccato che il 60% dell’area ed i servizi realizzati nell’interesse della collettività devono essere decisi dall’amministrazione.
Amministrazione apparsa debole in quasi tutte le sue componenti ad eccezione dell’assessore Merlotti. Amministrazione arroccata in un silenzio che non è stato scalfito neppure dalle incalzanti domande dei consiglieri della Lega, rimproverati dal Presidente Gilli per aver osato chiedere cosa intenda fare l’amministrazione che appare essere il timone manovrato dal privato e non il timoniere dell’operazione.Raffaele Fagioli – Lega Lombarda Saronno
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