Al Giuditta Pasta di Saronno Marina Massironi e Giovanni Franzoni con “Le verità di Bakersfield”
È l'adattamento italiano di un successo internazionale. «Le verità di Bakersfield» di Stephen Sachs è stato tradotto in diverse lingue ed interpretato anche al West End di Londra da Kathleen Turner e Ian McDiarmid
Doppio appuntamento sul palco del Teatro Giuditta Pasta di Saronno con Marina Massironi e Giovanni Franzoni e lo spettacolo “Le verità di Bakersfield”, in programma per sabato 12 febbraio alle ore 21:00 e domenica 13 febbraio alle ore 15:30.
Un incalzante e sorprendente dramma comico, ispirato a eventi realmente accaduti, protagonisti due attori molti amati e popolari impegnati in un duello all’ultima battuta sotto la direzione Veronica Cruciani. Messo in scena nei migliori teatri degli Stati Uniti (dal Fountain Theatre di Los Angeles all’Orlando Shakespeare Theatre) e tradotto in diverse lingue, «Le verità di Bakersfield» di Stephen Sachs è stato interpretato anche al West End di Londra da Kathleen Turner e Ian McDiarmid.
Due destini, due vicende umane lontanissime che si incontrano nello scenario di un’America sempre percorsa da forti divari sociali. Maude, cinquantenne disoccupata, appare come una donna ormai vinta dall’esistenza, ma nell’evidente disordine della sua caotica roulotte è celato un possibile tesoro, un presunto quadro di Jackson Pollock. Il compito di Lionel, esperto d’arte di livello mondiale, volato da New York a Bakersfield, è quello di fare l’expertise dell’opera che, in caso di autenticazione, potrebbe far cambiare completamente vita alla sua interlocutrice. Il dialogo, che si svolge interamente tra le cianfrusaglie della casa-roulotte, marca molto le differenze tra i due, ma nel prosieguo dell’incontro accade che Maude si riveli assai meno sprovveduta di quanto appare e la posizione di Lionel appaia via via sempre più fragile in una sorta di ribaltamento di ruoli che conduce all’epilogo…
“E qui entra in ballo un quesito. Una cosa è falsa perché lo dice una che non conta niente o è vera perché lo dice uno che conta molto?”.
“Non possiamo pronunciare la parola verità – osserva la regista Cruciani – senza che non scaturiscano in noi una successione di domande. Che cos’è una verità? Chi decide che cosa è vero e che cosa è falso? Come si costruisce una verità a cui tutti credono fino a far pensare che sia la realtà? Queste domande riguardano anche il mondo del teatro, dove la verità è una costruzione, una finzione paradossalmente necessaria. La verità o la sua finzione si incarnerà in un quadro di Jackson Pollock. Il presunto Pollock farà incontrare i mondi di Lionel e Maude creando un dialogo intenso, che sarebbe stato impossibile senza il quadro.”
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