Pietre d’inciampo alla scuola “Geymonat” di Tradate per non dimenticare la shoah
Sono state posizionate, sul pavimento, le riproduzioni di dieci Stolperstein, scelte fra gli oltre 1.800 presenti in diverse località d’Italia e dedicati altrettanti deportati
Pietre d’inciampo lungo i corridoi, per ricordare le vittime della Shoah: questa l’iniziativa proposta, in occasione della Giornata della memoria, dagli studenti dell’Istituto superiore “Ludovico Geymonat” di Tradate.
Giovedì 27 gennaio, negli ambienti comuni della scuola di via Gramsci, che comprende diversi indirizzi dell’Itis e il liceo delle Scienze applicate, sono state posizionate, sul pavimento, le riproduzioni di dieci Stolperstein, parola tedesca che indica i “sassi d’inciampo”, scelti fra gli oltre 1.800 presenti in diverse località d’Italia e dedicati altrettanti deportati: pietre in genere collocate davanti all’ultima dimora abitata prima del terribile viaggio dal quale la maggior parte di loro non avrebbe fatto ritorno. Su cartelli affissi alle pareti, in corrispondenza di ciascuno dei segni posti a terra, è quindi illustrato il significato di questi simboli, mentre un codice QR rimanda alla pagina internet con le note biografiche della persona lì commemorata.
I rappresentanti degli alunni nel Consiglio d’istituto, Simone Colombo, Giorgia Bettolo, Noemi Mazza e Kseniia Skorokyrzha, dai quali è stato ideato e realizzato questo allestimento, hanno riprodotto anche le pietre poste all’ingresso di Villa Truffini, a Tradate, dove furono ospitati i fratelli Eva Maria ed Enzo Levy con la madre Egle Segre Levy. Oltre a loro, gli allievi hanno voluto ricordare Alberto Segre, padre dell’attuale senatrice Liliana, con lui deportata ad Auschwitz, e cittadini vissuti nel territorio, come Cherubino Ferrario, Oliviero Limonta, Vittorio Arconti, Luigi Caronni, Aldo Raffaello Pacifici e Pietro Bastanzetti.
La memoria del male è accompagnata da quella del bene operato da chi non è stato a guardare, ma si è prodigato, anche a rischio della propria vita, per contrastare l’orrore: accanto al segno commemorativo di ogni deportato, infatti, si può leggere un breve profilo di uno dei circa 28mila Giusti fra le Nazioni, persone non appartenenti al popolo ebraico che si sono adoperate per salvare gli ebrei dalle mani dei nazifascisti. Si possono così conoscere le storie di dieci tra i più di 700 eroi italiani insigniti dell’onorificenza conferita dal memoriale Yad Vashem di Gerusalemme: Carlo Angela, Giacomo Bassi, Giorgio Perlasca, Giuseppe Brusasca, il vescovo Giuseppe Nicolini, Teresa Giovannucci, suor Maria Agnese Tribbioli nonché i cardinali Elia Dalla Costa e Pietro Boetto.
Proprio sul ricordo di coloro cui va il merito di aver cercato di fermare «una macchina di sterminio che ha provocato milioni di morti» si soffermava l’allora presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, da poco scomparso, durante un’intervista televisiva rilasciata lo scorso anno nel Giorno della memoria e riproposta, giovedì 27, in tutte le classi dell’istituto tradatese: in quell’occasione il numero uno dell’assemblea di Strasburgo sottolineava inoltre la necessità di combattere l’indifferenza.
È questo, del resto, «uno degli obiettivi educativi fondamentali della celebrazione, anche nelle scuole, del Giorno della memoria», come osserva Martina Dinatale, docente di lettere, che nelle vesti di referente per l’insegnamento dell’educazione civica ha affiancato gli studenti nella realizzazione del loro lavoro, sostenuto e incoraggiato dalla preside Adele Olgiati. La dirigente si è personalmente complimentata con gli alunni «per l’impegno profuso in questa iniziativa di notevole valore».
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