Torna in libreria “Fango, nebbia e pedate”, un libro per chi ama il calcio, quello vero
Torna, aggiornato e rivisto, il libro di Luca Rinaldi per i dieci anni della casa editrice Blonk: racconta di personaggi che si trovano sui campi di provincia, di spogliatoi angusti e sporchi, di allenatori che urlano in dialetto. Da non perdere
Un libro per chi ama il calcio vero, quello degli spogliatoi angusti e sporchi, del fango, delle linee storte, dei piedi non proprio educati e delle magliette scolorite e sgualcite.
Torna in libreria e sui canali di vendita sul web “Fango, nebbia e pedate – La provincia dei campi di calcio”, edito dalla casa editrice pavese Blonk, firmato da Luca Rinaldi, classe 1986, giornalista di Mortara, direttore di IrpiMedia che ha lavorato per la redazione dei programmi di Radio 24, Linkiesta e per la cronaca milanese del Corriere della Sera. Appassionato di calcio, nel 2019 ha diretto il documentario “Vivaio Italia”.
Per i dieci anni di Blonk viene dunque rieditato, rivisto e aggiornato il libro che racconta con ironia, leggerezza e passione quel 95% di popolazione calcistica che trova poco spazio sui media: quella che popola i campi di calcio di provincia, delle categorie inferiori, quella che noi di VareseNews abbiamo raccontato con la nostra rubrica “Figli di un gol minore”, per intenderci.
Un viaggio dentro e fuori dal campo di gioco che accompagna il lettore, anche il meno esperto in tema calcistico, al lato più appassionante del calcio, quello del gioco puro e della cornice che attorno a questo si muove sui campetti delle province. Non manca la riflessione su alcune situazioni di “calcio criminale”, che si palesa non solo nel mondo del calcio scommesse, ma anche con la compravendita di club da parte dei clan della malavita organizzata. A caratterizzare l’opera sono i personaggi raccontati da Rinaldi, dentro e fuori dal campo: dal calciatore che sfiorato il professionismo e si ritrova a militare in seconda o terza categoria, a quello che invece col pallone ha sempre avuto poco a che fare, ma è guidato da una passione sconfinata per il calcio. Poi i tifosi, i presidenti delle squadre che con i Moratti e gli Agnelli condividono solo la passione per il gioco. E gli arbitri, i giornalisti e tutto quello che può ruotare attorno a una società di calcio in provincia. C’è il mister che urla solo in dialetto, il dirigente che è pensionato e che è sempre al campo perché la moglie non lo vuole in casa, il centrocampista coi piedi a portaombrelli e così via. Rinaldi li racconta e attraverso aneddoti ormai nella storia dello sport, storie narrate in prima persona su un campo in cui calciatori di Serie A e Terza Categoria sono più che mai simili.
Dopo le otto ore di lavoro c’è la “livella” dell’allenamento: bancari, impiegati, dirigenti, operai, muratori, giornalisti, professori, creativi, e tutte le professioni che vi vengono in mente quando arrivano a calcare quel campo di gioco sono tutte uguali. Il bancario che una volta infilata la maglia numero tre fila sulla fascia sinistra da terzino, il metalmeccanico che smessi i guanti dell’officina infila quelli da portiere, il professore di italiano che diventa un geometra di centrocampo, il muratore che ha ancora la forza di ubriacare l’avversario con i suoi dribbling.
Un libro da non perdere per chi ama il calcio, quello vero.
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“Fango, nebbia e pedate – La provincia dei campi di calcio“
di Luca Rinaldi
Blonk editore
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