Sull’ex Isotta Fraschini l’amministrazione di Saronno potrebbe avviare un confronto con la città
Una possibilità, che unita ad una consultazione interna alla maggioranza, potrebbe portare alla richiesta da parte dell'amministrazione comunale di modifiche al progetto di riqualificazione presentato dalla proprietà dell'area a inizio gennaio
È in programma a stretto giro la conferenza dei servizi per l’approvazione del piano complessivo di bonifica dell’ex Isotta Fraschini di Saronno. La riunione vede coinvolti una moltitudine di attori, tra cui Comune, Regione Lombardia, Arpa e la Provincia di Varese ed è propedeutica alla partenza dei lavori di bonifica, che riguarderanno suolo e sottosuolo e non la falda idrica sotterranea, che non risulta contaminata dalle attività dell’ex fabbrica.
Le operazioni di caratterizzazione ambientale sono state svolte tra gennaio e marzo 2021 su commissione della proprietà, con l’esecuzione di perforazioni di sondaggio, trincee esplorative e l’utilizzo di piezometri. Un articolato piano di bonifica, che avrà una durata stimata dai 10 ai 15-18 mesi: «Abbiamo un progetto che è in grado di entrare in fase esecutiva appena approvato – ha dichiarato a riguardo Giuseppe Gorla, amministratore unico della S.r.l. Saronno – Città dei Beni Comuni -. Siamo pronti a partire appena ci danno il via libera» .
Bonifica dell’ex Isotta-Fraschini di Saronno, online i risultati della caratterizzazione geologica
Sul piano urbanistico-edilizio i prossimi step sono la stipulazione di una convenzione che disciplini, tra le altre cose, l’uso temporaneo di alcune aree ed edifici dell’area: si tratta dell’ex scuola Bernardino Luini e della piazza antistante e dell’edificio a nord, definito per la sua forma “coccodrillo”, destinati ad ospitare i primi corsi dell’Accademia delle Belle Arti di Brera (gli edifici BL ed N1 nell’immagine sottostante).
Proprio ad inizio anno la proprietà ha presentato in Comune la Manifestazione di Interesse sul progetto di rigenerazione urbana dell’area. «Abbiamo risposto in questi giorni alla proprietà rendendoci disponibili ad approfondire l’argomento anche con un tavolo tecnico dedicato, di prossima istituzione – afferma l’assessore alla Rigenerazione Urbana Alessandro Merlotti -. Aspettiamo dal consulente legale della proprietà una bozza di convenzione da discutere insieme, poi una volta verificata in tutte le sue parti ci sarà il passaggio in Consiglio comunale».
Il masterplan prevede l’insediamento nell’area di servizi universitari, con la creazione di un polo universitario (sul piatto oggi c’è un accordo con l’Accademia di Belle Arti di Brera) con aule di formazione, laboratori e spazi espositivi, di servizi museali e di archivi, con spazi per il Museo delle industrie e del lavoro del Saronnese, il futuro museo dell’Isotta Fraschini e un museo di arte contemporanea. È poi previsto un parco pubblico da 60 mila metri quadrati e in collaborazione con l’Università statale di Milano un giardino botanico. Infine la realizzazione di edifici con diverse funzioni, dal commerciale al residenziale (libero e ERS) e in accordo con Ferrovie Nord S.p.A. il restauro della ex scuola Bernardino Luini e dell’area antistante. Sul tema la proprietà ha presentato a inizio gennaio un calendario di 11 incontri che si concluderanno a metà aprile, con l’obiettivo di presentare il progetto alla cittadinanza e raccogliere osservazioni e proposte in merito. I primi due rivolti agli under 35 e agli over 35 si sono svolti rispettivamente il 25 e il 31 gennaio.
Merlotti non esclude la possibilità di apportare correzioni al masterplan, frutto di una consultazione interna alla maggioranza e di un dialogo con la cittadinanza: «Bisognerà capire a livello di amministrazione e anche di cittadinanza quali sono le idee che possiamo trasmettere al proponente per chiedere sicuramente aggiustamenti e miglioramenti». Per esempio? «Un tema è quello del verde, attualmente trovano soluzioni in termini di superfici rispondenti al PGT, in termini di aspettative un po’ insufficienti, si potrebbe chiedere di concentrare maggiormente le volumetrie o edificare in altezza e liberare più spazio al suolo».
Si ipotizza poi l’idea di avviare un percorso di confronto con la cittadinanza, di cui andranno definite modalità e tempistiche. «Ci stiamo ragionando – conferma a riguardo l’assessore Franco Casali, che detiene la delega alla Partecipazione -. L’abbiamo fatto per i quartieri della città e vorremmo farlo per le attività importanti».
Dagli accordi presi tra Brera e la proprietà, l’obiettivo sarebbe iniziare con i primi due corsi previsti per l’anno accademico 2023/2024. «Sugli aspetti amministrativi burocratici si può anche accelerare, visto l’interesse pubblico, non perché ci sia un soggetto che abbia bisogno di un occhio di riguardo più di altri – sottolinea Merlotti -. Tutti i privati devono essere trattati allo stesso modo. Al di là di questo, poi ci sono anche i tempi della realizzazione che non dipendono da noi».
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