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Fondi Pnrr, la Lega di Cislago chiede più attenzione per i Comuni lombardi

La mozione della Lega vuole sollecitare la Giunta comunale a chiedere al Governo e all'interno della conferenza Stato Regioni una revisione dei parametri per l'assegnazione dei fondi del Pnrr, considerati "penalizzanti" nei confronti dei territori lombardi

Gian Luigi Cartabia

Arriva anche dalla Lega di Cislago l’invito a sindaco e assessori locali a farsi promotori nelle più alte sfere di governo di una richiesta di maggiore attenzione per i Comuni lombardi in relazione alla distribuzione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La denuncia è partita ad inizio gennaio dal capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari, in seguito alla pubblicazione del 30 dicembre del decreto del Ministero dell’Interno che ha individuato i Comuni beneficiari dei contributi da destinare a investimenti in progetti di rigenerazione urbana per gli anni 2021-2026. La mozione parlamentare presentata dalla Lega alla Camera chiede al Governo di integrare le risorse per finanziare tutti i progetti rimasti esclusi dai fondi Pnrr, in base a nuovi criteri di assegnazione e allocazione e la revisione dell’Indice di vulnerabilità sociale e materiale.

Sulla stessa scia la mozione presentata dalla Lega cislaghese, firmata dal capogruppo Gian Luigi Cartabia, ex sindaco di Cislago. “Dei 5,7 miliardi di euro del Pnrr riservati ai progetti di rigenerazione urbana, il governo aveva già optato di destinare d’ufficio il 40% delle risorse, pari a 2,3 miliari, ai Comuni del Sud – si legge nella mozione -. L’applicazione dell’Indice di vulnerabilità sui restanti 3,4 miliardi ha visto il 92,6% dei progetti dei Comuni del nord ammessi al bando ma non finanziati, contro l’1% dei Comuni del sud e il 6,4% dei Comuni del centro. In particolar modo si evidenzia l’esclusione dal finanziamento di due terzi dei Comuni lombardi che hanno partecipato al bando”.

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“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – continua la mozione della Lega cislaghese – deve rappresentare un volano di crescita e rilancio per tutte le aree del paese e a fronte di ciò, in previsione dei prossimi bandi, sarà necessario tener conto anche di parametri differenti quali, a titolo esemplificativo, il fattore produttivo e demografico, l’incidenza della pandemia, il costo della vita, la virtuosità dei Comuni circa la capacità di spesa in conto capitale e in generale la sostenibilità dei servizi economici, turistici, sociali di territori che devono competere con il resto d’Europa, con particolare riferimento alla Lombardia, locomotiva d’Italia e d’Europa”.

La mozione chiede inoltre la possibilità di “riutilizzare nei Comuni virtuosi i fondi che non dovessero essere spesi nei tempi previsti dai Comuni attualmente beneficiari”.

In provincia di Varese tra i Comuni sopra i 15 mila abitanti finanziati dal Pnrr per progetti di rigenerazione urbana ci sono Varese, che ha ottenuto quasi 20 milioni di euro, Saronno con 5 milioni di euro, Samarate con 4 milioni di euro. A non aver ottenuto, per ora, i fondi previsti ci sono invece Caronno Pertusella, Busto Arsizio, Tradate, Somma Lombardo, Malnate.

Anche il senatore varesino del Pd Alessandro Alfieri ha recentemente presentato una interrogazione a Palazzo Madama per chiedere al governo di stanziare i 900 milioni mancanti per riuscire a finanziare tutti i progetti ammessi in graduatoria.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 20 Gennaio 2022
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