Il 27 dicembre 2020 iniziava la campagna vaccinale: in un anno oltre 19 milioni di somministrazioni in Lombardia
Il primo giorno, all'ospedale di Varese 50 sanitari ricevettero il vaccino. Dopo 12 mesi di campagna vaccinale, la nostra provincia ha la copertura più bassa con il 73,5% degli aventi diritto ma il 30% ha già ricevuto la dose booster
«Oggi è una giornata fondamentale. Si parte per un percorso ancora abbastanza lungo che porterà alla normalità. Verso la riacquisizione delle nostre libertà che abbiamo dovuto sacrificare. Non è però un ‘liberi tutti’». Un anno fa, il presidente della Lombadia Attilio Fontana salutava così l’avvio della grande campagna vaccinale, la più grande operazione sanitaria di tutti i tempi.
IL VAX DAY IN TUTTA EUROPA
Il 27 dicembre 2020 in Italia e in tutta Europa si cominciava a contrastare efficacemente quel virus che aveva messo in scasso il mondo intero.
Dall’ospedale di Niguarda dove erano arrivate, le fiale partirono durante la mattinata alla volta dei principali hub lombardi. Tra questi anche l’ospedale di Varese che alle 15 presentò ufficialmente l’avvio della campagna, iniziata all’interno degli ambulatori del Circolo con 50 tre medici e personale sanitario.
IL PRIMO VACCINATO A VARESE FU IL PROFESSOR PAOLO GROSSI
Il primo a ricevere il vaccino fu il professor Paolo Grossi, primario delle Malattie Infettive dell’Asst Sette Laghi, docente dell’Università dell’Indubbia e consulente dell’Istituto superiore di Sanità per la pandemia. « È la nostra unica arma, in questo momento – commentò subito dopo l’iniezione – Se vogliamo tornare alla nostra quotidianità dobbiamo accettare il vaccino. Credo che in questi giorni siano arrivate troppe informazione anche fuorvianti che hanno creato qualche dubbio. Per questo io mi sottopongo con fiducia per dimostrare a tutti che occorre farlo. Soprattutto nel mondo sanitario è un dovere, una responsabilità individuale per continuare a svolgere il nostro lavoro».
DOPO I SANITARI VENNERO COINVOLTI I GRANDI ANZIANI
Da quel giorno la campagna vaccinale proseguì con il mondo sanitario per poi arrivare, il 18 febbraio al”vax day” per i grandi anziani.
In Lombardia non tutto funzionò a dovere. Anzi. Il sistema di prenotazione gestito da Aria mostrò grossi limiti e i disagi lamentati da più parti, compresi gli over80 in coda negli ospedali di Varese e di Busto, travolsero la giunta Fontana che corse ai ripari.
A inizio gennaio era già arrivata Letizia Moratti a sostituire l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Letizia Moratti, intuendo le difficoltà, alla fine dello stesso mese chiamò il consulente particolare per la campagna vaccinale Guido Bertolaso che stravolse il modello alla luce dei troppi problemi organizzativi. Si cambiò sistema di prenotazione affidandosi a Poste Italiane abbandonando Aria e si puntò sui centro massivi.
A Busto Arsizio il 31 marzo venne inaugurato il grande hub di Malpensafiere con 30 linee vaccinali e il 3 aprile alla Schiranna si aprì quello gestito dall’Asst Sette Laghi con 20 linee a cui se ne aggiunsero altre 10 a Rancio Valcuvia. Poi altri due punti più piccoli gestiti dai medici di medicina generale a Saronno e ad Arcisate.
AD APRILE SI TRACCIA IL CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI
Bertolaso tracciò il cronoprogramma attenendosi alle fasce indicate dal Commissario straordinario Figliuolo, che aveva preso il posto di Arcuri. Prima i 70enni, poi i 60enni, quindi le persone con patologie, e poi gli over50 da fine maggio, quindi i quarantenni fino all’apertura a tutte le categorie da inizio luglio e ai minorenni tra i 12 e i 17 ad agosto e a settembre.
UNA MACCHINA DA 115.000 INIEZIONI AL GIORNO MA CON VACCINI LIMITATI
Un tour de force che registrò picchi di attività giornaliera in Lombardia con 110.000 vaccini inoculati: uno “stress test”al sistema, poi riportato a 85.000 prenotazioni al giorno. La macchina, potente e capace, doveva sempre fare i conti con le scorte di vaccini che arrivavano con il contagocce: fino a luglio i rifornimenti sono rimasti altalenati imponendo un lavoro di “apertura e chiusura” della agende costante e quasi quotidiano. Ecco perchè chi si prenotava trovava nuove occasioni anche nel corso della stessa giornata.
A FINE SETTEMBRE LA CAMPAGNA MASSIVA SI ESAURISCE
A fine settembre, esaurita la platea degli aderenti convinti al piano vaccinale, il ritmo si è ridotto, inducendo così a rivedere il sistema dei grandi hub e riportare i sanitari a lavorare all’interno degli ospedale. In provincia di Varese venne chiuso e smantellato il centro di Schiranna mentre a Malpensafiere si ridusse da 30 a 10 linee concentrare al primo piano.
LA RIPRESA DELLA CAMPAGNA CON LE DOSI BOOSTER
Sembrava fatta. Ma i nuovi dati, sulla tenuta della protezione anticorpale, e la ripresa de contagi da fine novembre hanno fatto nuovamente scattare l’allarme. Dal Ministero della Salute è giunta l’indicazioni di sottoporre tutti alla terza dose “booster” e non più solo gli anziani.
SI RIAPRONO I GRANDI CENTRI VACCINALE MA VARESE CITTA’ RIMANE SCOPERTA
La Lombardia si è trovata all’improvviso sguarnita sul fronte delle postazioni. L’unità di crisi, guidata da Bertolaso, è tornata a riunirsi con il carattere dell’emergenza per ripristinare i servizi puntuali e sufficienti. A Busto Arsizio Malpensafiere riapre 40 linee mentre a Varese, la mancanza di uno spazio congruo ha creato qualche disservizio in più con il solo ospedale di Circolo a fronteggiare la crescente domanda.
A sostegno dei residenti di Varese è arrivata la grande distribuzione con due piccoli centri da tre linee vaccinali ciascuno nel parcheggio dell’Esselunga di Masnago. In attesa che venga pronto il maxi centro delle emergenze nell’ex caserma dell’Aeronautica di Gallarate. Sarà capace di ospitare fino a 50 linee vaccinali e offrire anche un servizio tamponi in “drive trough”. I tempi di attivazione dovrebbero essere non lunghissimi: probabilmente dalla seconda decade di gennaio potrà partire.
IN UN ANNO 19 MILIONI DI VACCINAZIONI
Se guardiamo ai dati, in un anno la Lombardia ha effettuato oltre 19 milioni di somministrazioni arrivando a coprire l’87,38% della popolazione per 12 anni ( la campagna per i più piccoli è iniziata lo scorso 16 dicembre). Nella giornata di ieri sono state effettuate 47.340 somministrazioni.
VARESE TRA LE PROVINCE MENO COPERTE
A livello provinciale, Varese evidenzia tra le più basse percentuali di adesione alla campagna con il 73,53% della popolazione coinvolta. Peggio ha fatto solo Mantova . Meno di un varesino su tre, inoltre, ha ricevuto anche la dose booster ( dato che ci colloca tra i territori più efficienti con Como, Cremona e Lecco).
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