Il Comune di Saronno ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto
La seduta straordinaria dell'assemblea cittadina si è tenuta in videoconferenza nella serata di martedì 21 dicembre. A conclusione del Consiglio si è tenuto un corteo delle autorità pubbliche al Monumento ai Caduti
È stata conferita con il voto unanime dell’intero Consiglio comunale di Saronno la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. La seduta straordinaria dell’assemblea cittadina si è tenuta in videoconferenza nella serata di martedì 21 dicembre.
A prendere per primo la parola il sindaco Augusto Airoldi, che ha ricordato la storia del Milite Ignoto: fu un militare italiano morto sul fronte durante la prima guerra mondiale, il cui corpo non fu mai possibile identificare e che il 4 novembre 1921 venne sepolto simbolicamente presso l’Altare della Patria a Roma, in rappresentanza di tutti i caduti e i dispersi in guerra italiani.
Il Comune di Saronno ha quindi aderito alla proposta del Gruppo delle Medaglie d’oro al Valor militare d’Italia, che in occasione della ricorrenza del centenario della traslazione del Milite ignoto all’Altare della Patria, ha avviato in collaborazione con l’Associazione nazionale Comuni italiani il progetto “Milite ignoto, cittadino d’Italia” per il conferimento della cittadinanza onoraria da parte di tutti i Comuni del Paese.
«Ricordare il Milite Ignoto – ha dichiarato il primo cittadino – significa riscoprire la comunità ideale di cui si fa parte, significa rafforzare l’impalcatura ideale che sorregge la struttura della nostra comunità nazionale, sottolinearne l’identità e alimentare il senso di appartenenza. L’espressione unanime della massima assemblea cittadina, sia la testimonianza di una comune volontà dei saronnesi, quella di accoglierlo al nostro interno cittadino tra i cittadini, saronnese tra i saronnesi, uno di noi».
Tra i consiglieri intervenuti, Francesca Rufini di Tu@ Saronno: «Siamo tutti uniti per celebrare un ragazzo di vent’anni, morto nella solitudine della guerra e mai tornato a casa, neppure in una bara. Celebriamo un ragazzo di nessuno, che è diventato il figlio, il fratello, il padre di tutti, che ora diventa cittadino della nostra città, di tutte le città e così della nostra nazione. Di lui non conosciamo nulla, non sappiamo da dove venisse, che lingua o dialetto parlasse, quanti anni avesse e che lavoro svolgesse, ma di tutto questo non ci importa, ci importa solo che era un ragazzo, un ragazzo chiamate alle armi e arruolato nell’esercito del nostro paese e morto disperso senza poter essere riconosciuto. Egli è il martire, la vittima innocente di una delle più grandi carneficine contemporanee, egli è anche ogni figlio e ogni figlia che oggi muore a causa di guerre più o meno note, ma mai giuste e sempre inquietante qualche modo evitabili. L’unico modo per onorare il Milite Ignoto e tutto ciò che egli rappresenta è ripudiare ogni giorno la guerra ed è proprio questo il senso e lo spirito con cui siamo felici che egli diventi nostro concittadino».
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