La Lombardia vuole patentino, casco e assicurazione per i monopattini
La proposta prevede anche l’obbligo per i conducenti minorenni di frequentare un corso abilitativo. La misura sostenuta dalla Lega, dubbioso il Pd, in attesa di verificare come funzionano le nuove norme già previste a livello nazionale
Regione Lombardia vuole patentino, casco e assicurazione obbligatoria per i monopattini. È la proposta di Legge che dovrà passare dal Parlamento ma che la Regione ha deciso di sostenere.
La Commissione Affari Istituzionali, presieduta dalla Consigliera Alessandra Cappellari (Lega), ha dato il via libera alla proposta di legge. Di recente, anche il legislatore nazionale – con le modifiche al comma 75 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019 n° 160 – ha apportato dei cambiamenti e “l’intervento regionale con il testo a firma Lega mira a rafforzare, attraverso la modifica di alcuni commi dell’articolo 1 della legge del 2019, le misure per la circolazione in sicurezza non solo degli utilizzatori dei monopattini elettrici, ma anche degli altri utenti della strada“.
La proposta prevede anzitutto “l’obbligo generalizzato di stipulazione della polizza per responsabilità civile verso terzi, mentre nella vigente legislazione, l’obbligo di copertura assicurativa è stabilito solamente per lo svolgimento del servizio di noleggio dei monopattini elettrici”.
Altra novità riguarda l’obbligo per i conducenti minorenni di frequentare un corso abilitativo gratuito della durata di 4 ore organizzato almeno ogni sei mesi dal Comando della Polizia Locale del Comune di residenza, al termine del quale verrà rilasciata un’autorizzazione.
Infine, obbligo del casco per tutti, anche se maggiorenni. Soddisfatto il relatore Francesco Paolo Ghiroldi (Lega): «Questa plp – ha spiegato – è importante sia sotto un profilo adeguativo rispetto a quanto stabilito dal Parlamento, sia innovativo con una serie di migliorie rispetto al testo di partenza».
Voto di astensione dal parte del PD, che con il capogruppo Fabio Pizzul, ha precisato di concordare con l’esigenza di una regolamentazione dell’uso di questi mezzi elettrici, ma ha anche osservato che «sarebbe meglio aspettare di verificare il funzionamento delle recenti norme approvate a livello nazionale».
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