Humanitas Mater Domini riconfermato ospedale a “misura di donna”
L’Istituto di Castellanza riceve il riconoscimento dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, che certifica l’attenzione dell’ospedale alle patologie femminili
Humanitas Mater Domini ha ricevuto da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, il Bollino Rosa per il biennio 2022-2023. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda, attribuisce dal 2007 agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile.
“Per noi questo è un importante riconoscimento, che riconferma l’attenzione che il nostro ospedale da sempre dedica alla donna – afferma la dottoressa Simona Sancini, Direttore Sanitario di Humanitas Mater Domini.- Alcuni esempi concreti sono la Breast Unit in ambito senologico; le iniziative di prevenzione per la popolazione; i servizi per le donne affette da tumore al seno (Incontri sul tema alimentazione e in ambito psicologico, ecc.), la ginecologia con percorsi dedicati alle adolescenti alle donne che vivono l’età della menopausa; servizi specifici nell’ambito delle specialità cliniche di scienze dell’alimentazione ed endocrinologia. Nell’organizzazione del lavoro del nostro Istituto, inoltre, sono molte le donne coinvolte nell’assistenza e cura dei pazienti, oltre che le tante colleghe nelle aree più prettamente amministrative”.
“La decima edizione dei Bollini Rosa, che ha visto la partecipazione di 363 ospedali italiani e il patrocinio di 27 enti e società scientifiche – afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda – rinnova il nostro impegno nella promozione di un approccio gender-oriented all’interno delle strutture ospedaliere, riconoscendo l’importanza della sua promozione attraverso servizi e percorsi a misura di donna, in tutte le aree specialistiche. Qualità e appropriatezza delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale, elementi indispensabili per assicurare uniformità di accesso alle prestazioni, sono evidenziate dagli ospedali con i Bollini Rosa che vengono valutati e premiati mettendo in luce percorsi inerenti sia alle specialità con maggior impatto epidemiologico nell’ambito della salute femminile, sia a quelle che trattano patologie che normalmente colpiscono entrambi i generi, nonché l’accoglienza e l’accompagnamento alle donne e i servizi offerti per la gestione di vittime di violenza. I 354 ospedali premiati costituiscono una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose, un canale di divulgazione scientifica per promuovere l’aggiornamento dei medici e degli operatori sanitari e per la popolazione, l’opportunità di poter scegliere il luogo di cura più idoneo alle proprie necessità, nonché di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate a specifiche patologie, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate”.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 400 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari, ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione, la presenza di: specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
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