Il sindaco Airoldi commenta la spaccatura all’interno dei gruppi di maggioranza
Le parole del primo cittadino di Saronno su quanto successo durante il Consiglio comunale del 26 novembre, in cui inaspettatamente due consigliere di maggioranza hanno votato contro l'operato dell'amministrazione comunale sul commercio
«Un voto non noto né alle liste di appartenenza, né alla maggioranza, né al sindaco, di difficile interpretazione e che nei prossimi giorni sarà chiarito».
È così che il sindaco di Saronno Augusto Airoldi commenta quanto accaduto durante il Consiglio comunale di venerdì 26 novembre, durante la discussione della mozione sul sostegno al commercio saronnese presentata da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La mozione, modificata da due emendamenti, è stata ritirata dai proponenti dopo un lungo dibattito durato oltre tre ore (qui l’articolo).
Colpo di scena della serata però, a fine discussione, è stato il voto favorevole di due consigliere di maggioranza Lucy Sasso (Pd) e Nourhan Moustafa (Tu@ Saronno) all’emendamento alla mozione presentato dalla consigliera indipendente Marta Gilli, che invitava l’amministrazione comunale a cambiare strategia e ad intraprendere una vera e condivisa azione di sostegno al commercio locale.
A Saronno la mozione del centrodestra sul commercio locale divide la maggioranza
Un voto contro l’operato dell’amministrazione comunale inaspettato per tutti, appunto – come conferma lo stesso sindaco Airoldi – e che arriva dopo il voto contrario delle consigliere all’emendamento di Obiettivo Saronno, che invitava l’amministrazione a dare una maggiore attenzione al settore del commercio locale e a dividere la delega al Bilancio dalla delega al Commercio.
La posizione della lista civica viola (che insieme all’opposizione ha votato anch’essa favorevolmente all’emendamento della consigliera Gilli) era però nota da tempo. Lo scorso settembre infatti, appena era stata comunicata la nomina del nuovo assessore Domenico D’Amato con l’affidamento delle deleghe a Bilancio, Patrimonio, Partecipate, Commercio e Attività produttive, il gruppo aveva storto il naso e ribadito le proprie richieste al sindaco: dividere la delega del Commercio da quella al Bilancio o affidarla ad una persona con “le giuste competenze ed esperienze in merito”.
«Se lo avessimo saputo ne avremmo discusso prima di questa loro posizione – riferisce il sindaco Airoldi sul voto di Sasso e Moustafa nel Consiglio del 26 novembre -. Mi immagino quindi che nei prossimi giorni chiariranno sia alle loro liste, sia alla maggioranza e al sindaco le motivazioni di questo loro voto. La cosa è fresca, diamo tempo alle liste e ai partiti di chiarire la questione».
Sul commercio locale Airoldi conferma di voler proseguire con le iniziative intraprese nell’anno di amministrazione, ricordando il contributo di 7 mila euro stanziato lo scorso anno per le luminarie, portato quest’anno a 10 mila euro: «Per cinque anni la precedente amministrazione non aveva contribuito neanche con un euro, che queste liste ora ci vengano a fare la morale su come collaborare con i commercianti è veramente singolare – dichiara il sindaco Airoldi -. Il contributo dell’amministrazione nei confronti del commercio non è poi da intendersi come un bancomat che eroga dei soldi, ma compito dell’amministrazione è rendere il più attrattiva possibile la città. In questo senso in occasione di queste festività natalizie abbiamo previsto non solo l’albero di Natale, ma anche delle belle installazioni artistiche e iniziative in ogni quartiere della città che aiutino i commercianti di quella zona».
«Non mi sembra poco quello che abbiamo fatto – continua il primo cittadino -. Quest’anno abbiamo ridotto del 30% la tassa rifiuti ai commercianti che hanno subito qualche danno dalle chiusure imposte dalla pandemia e per quelli che hanno subito danni anche dal secondo lockdown abbiamo aggiunto un ulteriore 25% di riduzione della parte variabile. Abbiamo poi ridotto la tassa rifiuti del 15% per la grande distribuzione, abbiamo eliminato la tassa sui dehors, che tanto hanno aiutato in questi mesi di pandemia i commercianti – conclude Airoldi -. Mi pare che di cose ne abbiamo fatte e ne faremo altre. Se le confrontiamo con quelle che hanno fatto con chi adesso ci fa la morale, siamo in un altro mondo».
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