Società della cura del Saronnese: “Basta attendismi, salviamo l’ospedale che si sta spegnendo”
"La grave situazione locale e regionale ci spinge alla mobilitazione, che ci vedrà in piazza Libertà con un volantinaggio sabato mattina dalle 10 alle 12", spiegano dalla Società della cura del Saronnese
Riceviamo e pubblichiamo
Liste d’attesa infinite per avere una visita specialistica o un esame nelle strutture pubbliche, mentre – se
paghi – vai subito dal “privato convenzionato”, che ha solo interesse a fare profitti sulla nostra salute?
Sempre più persone che, per questo motivo, rinunciano a curarsi, perché “è roba da ricchi”?
La pandemia ha mostrato tutte le carenze della sanità lombarda, che negli ultimi 30 anni è stata privata di
quella medicina territoriale che durante la pandemia avrebbe potuto salvare migliaia di vite umane?
Gli ospedali pubblici chiudono o vengono accorpati per risparmiare sulle spese, mentre la metà del budget
sanitario regionale finisce ai privati, che non investono sulla cure primarie (pronto soccorso, etc.)?
Domani sarà ancora peggio di oggi, con la “controriforma Moratti”, appena approvata in Commissione
Sanità e presto in Consiglio Ragionale, dopo avere ignorato gran parte degli emendamenti proposti.
Persino le nuove “case della comunità”, che anche qui si devono finalmente istituire per legge e che
potrebbero costituire un vero servizio sociale e sanitario territoriale, potrebbero essere gestite da privati!
Sabato scorso decine di movimenti, centinaia di persone erano in piazza Duomo a dire “no” a tutto questo.
Ma dobbiamo essere sempre di più a dire “no”, anche sui territori.
Come abbiamo fatto negli ultimi mesi, con cittadini e lavoratori che si sono mobilitati in vari modi fino
all’importante presidio di febbraio scorso davanti all’ospedale di Saronno, che ha portato 19 sindaci del
territorio a chiedere alla Regione di mantenere il nosocomio cittadino come “struttura di primo livello”.
Torniamo a chiedere al sindaco Airoldi, che coordina i primi cittadini del territorio, di insistere perché la
Regione vada oltre le parole rassicuranti e compia atti di indirizzo e di spesa per il rilancio dell’ospedale
pubblico di Saronno, in collegamento con le nuove strutture e servizi previsi, come la Casa della Comunità!
Non c’è più tempo da perdere: NESSUN INTERVENTO PROMESSO E’ STATO FATTO SULL’OSPEDALE DI
SARONNO, CHE OGGI VERSA IN UNA SITUAZIONE DRAMMATICA, mentre nella nostra azienda sanitaria si
vuole penalizzare anche quello di Somma Lombardo e accorpare quelli di Busto Arsizio e Gallarate.
E al sindaco di Saronno chiediamo che rompa definitivamente gli indugi e convochi subito un percorso di
partecipazione che coinvolga tutti i soggetti interessati, compresi i cittadini, sia singoli che organizzati, per
costruire dal basso il progetto della Casa della Comunità, come avviene nel modello virtuoso delle Case
della Salute dell’Emilia Romagna, che si sono dimostrate risorse fondamentali in pandemia sul territorio.
BASTA ATTESE, SI DEVE AGIRE! LO FACCIANO I SINDACI, ALTRIMENTI SI MUOVONO ANCORA I CITTADINI!
La Società della Cura del Saronnese
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