A Saronno ultimi giorni per visitare la mostra dedicata all’artista Furio Cavallini
In esposizione fino a domenica 24 ottobre opere, anche inedite, che rappresentano il senso di sospensione, di attesa e di smarrimento dell’uomo “universale” e presagiscono il malessere del nostro tempo
Ultimi giorni per visitare nella Sala Nevera di Casa Morandi a Saronno la mostra “Purgatorio. I sospesi”, dedicata all’artista Furio Cavallini. In esposizione fino a domenica 24 ottobre opere, anche inedite, che rappresentano il senso di sospensione, di attesa e di smarrimento dell’uomo “universale” e presagiscono il malessere del nostro tempo.
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Tra esse alcuni dei ritratti realizzati negli anni ottanta agli ospiti dell’ex manicomio di Trieste, testimonianza artistica della condizione di isolamento che comporta la malattia mentale. Promossa nell’ambito del 700° di Dante e curata da Elisa Favilli e Cristina Renso, con l’intervento di Diego Furgeri, la mostra vuole omaggiare la figura di Furio Cavallini nel decennale della morte.
Pittore molto noto dalla metà del secolo scorso, Furio Cavallini ha intensamente lavorato tra Toscana, Lombardia e Friuli. Tra i temi a lui più cari ci sono le giacche maschili dismesse, le nature morte e i paesaggi, tutti presenti in mostra con alcune opere a olio. Da artista provocatorio, già negli anni sessanta coglie le contraddizioni di un eccessivo sviluppo economico che porta all’alienazione dell’uomo e all’estenuazione fisica fino alla malattia.
La mostra dedica un’intera sezione ai ritratti dei malati dell’ex manicomio nel Parco di San Giovanni a Trieste, dove nel 1987 Cavallini si rifugia, trasferendovi il suo studio, lasciata Milano a seguito di una crisi creativa.
In neanche un anno realizza numerosi dipinti e disegni che ritraggono gli ultimi ospiti dimenticati nella struttura psichiatrica ormai chiusa, cogliendo la loro condizione “purgatoriale”: «Sospesi tra una vita malata e “la vita sana”, spettatori indifesi e inermi di esistenze altrui – commenta Cristina Renso, curatrice della mostra -. I rami degli alberi diventano sbarre che li escludono dalla realtà e con essi l’artista che ne condivide l’esperienza: attraverso le finestre essi possono solo osservare il mondo e la vita che scorre poco lontano nel parco divenuto pubblico.»
«Sono istantanee – dichiara Elisa Favilli, curatrice della mostra insieme a Renso -, storie fissate in fogli 50×70, ritratti schizzati dove il colore è bandito per offrire al gesto tutta la sinteticità con cui uno sguardo sa catturare la complessità di un tutto fatto di un vissuto complesso a cui le parole, per pudore o senso morale, non sanno dare giustizia. La matita segna il limite di un viso, ne segnala il confine oltre il quale la storia perde la sua intensità, mentre consegna al lettore la responsabilità di restituire dignità al soggetto, che privo di un nome ci riporta alla casualità dell’Essere, alla fatalità con cui la diversità ci limita a turno nella parentesi temporanea della follia.»
La mostra “Purgatorio. I sospesi” è promossa da Comune di Saronno e Associazione Flangini e realizzata da Organizzazione Flangini con il patrocinio di Regione Lombardia e il sostegno di Unitre Saronno, CulturalMente & MusicalMente, Progetto UFO; sponsor assicurativo Broker Insurance Group Ciaccio Arte.
La visita è a ingresso libero per i possessori di Green Pass (o esito tampone) negli orari 16.30-18.30 dal lunedì al venerdì (al mattino su prenotazione), 10.30-12.30 e 15.00-18.30 il sabato e la domenica. Consigliabile la prenotazione al numero 347 4533449.
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