Un anno da sindaco di Saronno per Augusto Airoldi: “Un’avventura entusiasmante”
Dodici mesi complicati, un bilancio di quanto fatto e i progetti per il futuro del primo cittadino saronnese, eletto il 5 ottobre 2020
Un anno fa Augusto Airoldi diventava sindaco di Saronno. Il 5 ottobre 2020 l’esito del ballottaggio che sancì la vittoria della coalizione che portò la coalizione con Pd e liste civiche a superare il centrodestra di Alessandro Fagioli.
Un anno complicato, fatto di restrizioni, chiusure, provvedimenti obbligati a cui l’amministrazione ha dovuto far fronte, ma anche un anno ricco di nuovi propositi e un percorso avviato per dare un nuovo volto alla città.
Abbiamo intervistato il sindaco Airoldi facendo una chiacchierata a tutto tondo, partendo proprio dalle emozioni e dalle sensazioni di un anno fa:
«Ricordo l’attesa dei dati, già dai primi seggi al ballottaggio si è visto che non c’era partita. Alle 15.30 la chiamata di Fagioli che ha riconosciuto la mia vittoria. Una vittoria netta, che ha sancito la scelta dei saronnesi. Un misto di soddisfazione, l’emozione nella pazza piena di gente, una buona dosa di commozione dopo una campagna elettorale lunga e complicata, fatta di incontri all’aperto, un programma scritto da remoto e tante limitazioni. Posso dire che ho lasciato un lavoro che mi piaceva, dove avevo un ruolo importante di responsabilità e anche con una retribuzione importante, sicuramente più di quella di un sindaco. Sono però contento, se dovessi rifare la scelta la rifarei. Lavoro di più, sono in ufficio 12 ore al giorno, è stato un anno difficile, ma fare il sindaco di Saronno è un’avventura entusiasmante».
Proprio le limitazioni e la lotta alla pandemia hanno caratterizzato questi primi dodici mesi di amministrazione, come è stato gestire una situazione così complessa?
«Uno degli obiettivi del programma che abbiamo scritto insieme era quello di cerare una città attrezzata a gestire le conseguenze del Covid: quest’anno abbiamo impiegato tante risorse per gestire la situazione, a partire dalle informazioni per cui abbiamo dato un cambio di passo netto rispetto all’amministrazione precedente. Ma anche le collaborazioni con i medici per le vaccinazioni antinfluenzali, il punto tamponi e poi l’hotspot e il punto vaccinazioni con l’importante collaborazione con la cooperativa Medici Insubria: l’hub di Saronno ormai veleggia verso le 100 mila vaccinazioni, numeri enormi e impensabili quando siamo partiti. Oltre a questo abbiamo messo in atto campagne informative per i più giovani, i saronnesi hanno riconosciuto l’impegno sul piano del Covid. Su questo fronte non è finita qui: ora il nostro hub comincia con la somministrazione delle terze dosi e serve lavorare sulla fascia 12/19 che a Saronno e Caronno Pertusella ha una adesione media inferiore alla provincia, dobbiamo sollecitare i genitori per arrivare anche a questa fascia di popolazione, ricordando che non serve prenotazione».
Ora forse si torna alla normalità, cosa prevedete di fare nei prossimi mesi?
«Vogliamo tornare a incontrare i cittadini, abbiamo programmato un tour nei quartieri per ascoltare e confrontarci con i saronnesi. Ora si riparte, mettiamo in pratica la variazione di Bilancio da 5 milioni di euro che segna un cambiamento rispetto a quanto programmato da chi ci ha preceduto. L’intervento su via Roma è solo un primo esempio, con qualche ritardo dovuto a maltempo, ferie e problematiche varie, ma ci siamo, a costo uguale al progetto precedente, ma in forma diversa. Il risultato si vede. So che alcuni commercianti si lamentano, andremo a incontrarli e capiremo le loro preoccupazioni e le loro istanze, spiegando loro che i parcheggi non sono spariti ma sono solo stati spostati di pochi metri».
Saronno è tornata a vivere con eventi e manifestazioni e altri ne sono programmati nei prossimi mesi. Anche questo è uno dei vostri obiettivi raggiunti?
«È stata un’estate con tanti eventi di qualità, che hanno riscosso grande successo, ora abbiamo altre iniziative. La socializzazione della città sia grazie allo sport ma anche alla cultura piace. Non è vero che bisogna fare cose di basso livello, i saronnesi vogliono la qualità. Abbiamo stretto l’accordo con Brera per la realizzazione di eventi culturali, già a Natale ci sarà qualcosa di particolare insieme. Ci stiamo orientando con una riapertura delle proposte che serva anche come marketing territoriale di Saronno. La Strasaronno l’abbiamo corsa tutti noi della giunta, per dimostrare che partecipiamo e viviamo la città. La gente è tornata a venire a Saronno volentieri».
La squadra che amministra la città ha visto un cambio di recente, con l’addio di Giulia Mazzoldi e l’arrivo di Domenico D’Amato. Come vanno le cose all’interno della giunta?
«La disponibilità c’è stata, io ci sono a tempo pieno e una delle cose che ho chiesto è quella di mettersi a disposizione della città, una cosa necessaria per affrontare i tanti temi sul piatto. Sono stati avviati tanti discorsi con altri Comuni, per la viabilità e la gestione del traffico ad esempio: esserci e tessere rapporti è fondamentale per una città che è in un contesto ricco di servizi, vie di comunicazioni, strade, ferrovie, l’ospedale che serve un bacino ampio di popolazione e che vogliamo che resti così. Il gruppo di lavoro funziona. L’assessore al Bilancio nuovo è una persona esperta, c’è dispiacere che Giulia se ne sia andata, ha lavorato con noi alla stesura del programma, è stata una grande risorsa. Le faccio gli auguri per la sua professione. In giunta c’è un buon clima, non ci sono particolarismi, non abbiamo mai dovuto rimandare un argomento, ci sono tante attività trasversali a più assessorati e gli assessori si accordano per affrontarli, posso dire di essere soddisfatto».
Un tema sul quale spesso ci sono polemiche e critiche è quello della sicurezza. Com’è la situazione ad un anno dalla sua elezione?
«Siamo in contatto stretto con le forze dell’ordine, i carabinieri e la polizia locale. C’è da ricordare che per mesi tutti sono stati in casa e i reati si sono abbassati in maniera esponenziale. Ora la percezione è che la situazione sia peggiorata. I casi ci sono, ma Saronno non è una città dove ci sono particolari rischi. Succedono episodi, per la maggior parte delle volte viene riconosciuto il colpevole. Abbiamo aumentato i controlli con Vedetta Lombarda nella zona del retrostazione e in piazza De Gasperi. Il tema stazione non può essere solo in capo al Comune o alla polizia locale, ho chiesto al Prefetto che intervenga e si adoperi perché la Polfer sia presente nella terza stazione della Lombardia: prossimamente Ferrovie Nord interverrà sulla stazione in modo significativo, può essere l’occasione perché torni un presidio fisso. La Polizia Locale utilizza anche i droni, per intervenire in maniera puntuale. Una cosa positiva che il Covid ha portato è stato l’utilizzo di spazi maggiori al di fuori dei locali, senza pagare di più: il centro non è stato chiuso troppo presto, cosa che garantisce vivibilità e sicurezza (evitando problemi di musica alta). Spero si possa riproporre anche in futuro».
Parte della città sta cambiando aspetto. Ci sono tanti progetti in cantiere, quello sul comparto stazione è uno, ma ci sono anche aree dismesse da riqualificare e il grande tema dell’Isotta Fraschini. A che punto siamo?
«Qualche mese fa ho partecipato alla presentazione del progetto Fili, per la grande pista ciclabile che attraverserà anche Saronno. In quella occasione ho parlato con la presidente dell’Accademia di Brera Livia Pomodoro: mi diceva che le piacerebbe portare i primi corsi di Brera all’Isotta Fraschini nell’ano accademico 2022/2023. Sarebbe bellissimo. È un’area privata, ma come parte pubblica ci impegniamo a fare la nostra parte. Se si riuscisse inizierebbe il cambio di passo e di immagine della città di Saronno. Altri interventi sono stati autorizzati dalla precedente amministrazione e non sono in linea con le nostre idee: i diritti acquisiti naturalmente non possono essere toccati, ma noi puntiamo sul commercio di prossimità e non vorremmo altri supermercati. Proprio su questo punto ho parlato con l’assessore D’Amato, perché vorrei puntare sul commercio di vicinato che c’è e resiste anche nei quartieri, non solo in centro, mi piacerebbe riuscire a collaborare con questi commercianti per valorizzare loro e di conseguenza anche l’offerta della città».
Un anno fa è stato letto lei, tra pochi giorni si vota a Varese e nella vicina Caronno Pertusella. Cosa augura ai suoi colleghi al ballottaggio? E quali sono i rapporti con il sindaco di Milano Sala appena riconfermato?
«Mi auguro che sia Galimberti che Giudici riescano a vincere. Caronno ha avviato con noi il discorso sul traffico e insieme dovremo affrontare il tema di Lura Ambiente, ma anche tante altre scelte che riguardano il territorio. Con Sala ci eravamo detti proprio a Saronno, in chiusura della nostra campagna elettorale, che ci sono tante tematiche su cui lavorare, trasporti, ambiente, cultura, eventi: il nostro nuovo assessore D’Amato ha lavorato a Milano e questo ci potrà aiutare sicuramente. Saronno sconfinata la penso anche in questo senso. Un tema complesso che mi piacerebbe affrontare è quello della tariffazione integrata di Atm e Trenord, da cui Saronno è fuori. Se si riuscisse a lavorare con tutti gli enti coinvolti e coinvolgere anche Saronno sarebbe una cosa buona per tutti i saronnesi che si muovono verso Milano».
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