Rotondi (Pd Saronno): “Olimpiadi inno alla gioia, mettiamo lo sport al centro della ripartenza”
Nota di Mauro Rotondi, consigliere comunale per il Partito Democratico di Saronno
Nota di Mauro Rotondi, consigliere comunale per il Partito Democratico di Saronno.
L’Olimpiade di Tokyo da poco conclusa ci accompagnerà per sempre. Riavvolgendo il nastro rivivremo anche a distanza di tempo le emozioni di un’avventura incredibile. «Citius, altius, fortius», Più veloce, più in alto più forte, L’Italia dei record frantumati, con le sue 40 storiche medaglie, si riassume in queste parole latine. La spedizione azzurra a Tokyo è stata trionfale e ci ha idealmente portato laddove nessuno poteva immaginare. Una colonna sonora esaltante di queste notti magiche, dai Måneskin all’Eurosong alla vittoria agli europei di calcio continuando come un fiume in piena con la pioggia di medaglie di una Olimpiade voluta a tutti costi senza arrendersi alla pandemia. Un’estate davvero sensazionale.
Sentire l’inno dal gradino più alto è la gioia più grande, ma gli uomini e le donne protagonisti delle impresa ci dicono anche altro e diventano esempi. Gli azzurri di Tokyo, hanno combattuto nella vita prima di farlo in pista, in acqua, sul tatami, in strada, sul ring. Lottare è già di per sé una vittoria nello sport ed è un insegnamento per la vita, è scritto nel credo olimpico a prescindere dalle vittorie. I nostri atleti hanno scelto di sognare e crederci anche quando l’incubo di un infortunio, di una malattia o il peso degli anni, avrebbe potuto prevalere. La loro storia è un inno alla gioia culminata nell’estasi di quel 1 agosto con Jacobs e Tamberi, l’uomo più veloce del mondo e quello che salta più in alto. Da praticante e amante dell’atletica è qualcosa di indescrivibile. La forza dello sport è la storia dell’uomo: sofferenza e passione cementati da condivisione, solidarietà e da quest’anno più che mai anche dalla multiculturalità dei nostri atleti. Lo Sport è lontano dalla politica litigiosa e autoreferenziale: dietro a una medaglia c’è la storia di un sogno iniziato da bambini, uno scopritore di talento ad individuare doni eccezionali, allenatori, staff e soprattutto famiglie solide e sane a sostenere cadute e delusioni di percorso. Lo Sport è anche il successo di un territorio e dei tanti distretti sportivi delle provincia italiana: Mesagne per il Takewondo, Jesi per la scherma anche se quest’anno a secco, Desio e Meda per Ginnastica ritmica e Ginnastica artistica, Torre Annunziata per il Pugilato, Trento per l’arrampicata, le tante società di atletica sparse in ogni regione e così via.
I successi dello sport sono un miracolo tutto Italiano, il CONI e il governo hanno di che gioire ma devono anche riflettere su come migliorare un sistema di base lacunoso. A tal proposito esprimo due considerazioni: 1) L’Italia entra nei primi 10 posti del medagliere olimpico nonostante una differenza enorme di Budget con gli altri paesi. Tolti i colossi USA, Cina, Russia, Giappone riusciamo ad avere più o meno gli stessi risultati di Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda Australia, Corea i quali al confronto investono annualmente risorse impressionanti. L’antipatica Gran Bretagna investe 5 volte di più con impianti avveniristici e avviamento sportivo all’avanguardia. 2) L’Italia è al quintultimo posto in Europa per obesità infantile, un dato in caduta libera negli ultimi anni; rispetto agli altri paesi Europei siamo l’unica nazione a non investire nello sport di base scolastico. Lo sport di eccellenza si regge sul mix centri federali CONI/Gruppo sportivi militari, che pur essenziali non bastano. Invece la base si regge tutta sulle spalle delle società sportive con istruttori, allenatori, dirigenti, volontari costretti a fare miracoli senza alcun aiuto per andare avanti. Nelle scuole primarie l’educazione fisica è di fatto inesistente, una pecca grave e imbarazzante. In scuole medie e scuole superiori siamo fermi alle due ore di educazione fisica a settimana quando negli nei paesi concorrenti sono almeno il doppio. Si scopre che nella vicina Slovenia il ciclismo viene insegnato nelle scuole e le ore di educazione fisica sono il triplo.
Lo sport è spesso avanti, anticipa la politica, esprime i valori più sani, coinvolge, commuove: è lo specchio della vita con gioie e delusioni. Ma è anche educazione alla salute e a stili di vita sani. Le medaglie italiane sono entrate nelle nostre case, sorrisi e lacrime in una sinfonia di sentimenti fino a far breccia nel cuore degli italiani. Sull’onda dell’Olimpiade di Tokyo abbiamo ora un’occasione con il Recovery Plan. Lo sport non può più essere più trattato come comprimario, deve diventare una priorità per il governo centrale e per gli enti locali al pari di altri settori, lo sport genera anche economia. Costruire impianti sportivi all’altezza, formare istruttori, insegnati, dirigenti qualificati, promuovere la pratica a tutti i livelli, supportare le società sportive con fondi e agevolazioni possono essere la base per una società più sana e per costruire le nostre prossime medaglie.
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