Dopo la segnalazione della nostra lettrice allergica ai farmaci che ha raccontato l’iter burocratico per riuscire a vaccinarsi, sono arrivate altre testimonianze e suggerimenti per riuscire a superare il problema.

“È facile dire vaccino, ma se poi ci sono difficoltà si viene dimenticati da tutti”

Sono tutte in forma anonima, perchè chi scrive non vuole esporsi e rischiare di mettere in difficoltà sè stesso o i propri cari che soffrono per situazioni complesse.

«Io ho avuto un problema analogo, solo che in ospedale a Varese avevano smarrito la mia documentazione.  Questo l’ho saputo solo quando mi hanno chiamata dopo aver smosso mari e monti: mi sono rivolta all’assessore Moratti, la quale ha provveduto a darmi una mail della sua segreteria che ha fatto subito una segnalazione e il giorno dopo sono stata chiamata con tanto di scuse. Forse potrei aiutare la ragazza dicendole di commentare un post della sig.ra Moratti con la sua storia, come ho fatto io», ci ha scritto un’altra lettrice.

«Mia sorella (soggetto allergico), si è presentata alla prenotazione e, come la ragazza, è stata rimandata in ospedale. L’hanno chiamata poco dopo e ha potuto anche cambiare il giorno. Lei lo ha fatto all’ospedale vecchio Sant’Anna di Como, aspettando poi 1 ora dopo (invece che 15 minuti), per scongiurare reazioni. Magari la ragazza può provare a contattare direttamente l’ospedale Sant’Anna, che non è la sua provincia, ma è la stessa regione ed è vicino. Io sono disabile al 100%, con 104 e l’ho fatto al Circolo, ma l’ho fatto a marzo (lavorando nelle scuole), ed ero stata chiamata direttamente dall’ATS, prima che aprissero le prenotazioni online. Spero possano essere indicazioni utili per la ragazza, in modo che riesca a fare il vaccino», racconta un’altra donna.

«Scrivo in merito alla mia esperienza di caregiver famigliare di una persona disabile portatore di due malattie rare e disabilità complesse e cognitive. Ebbene mia figlia è allergica ad alcuni farmaci e al momento del vaccino Covid-19, per noi che da 12 anni andiamo in Piemonte per monitorare le patologie rare e le disabilità complesse e cognitive,  sono stata contattata dal referente della direzione sanitaria. Dopo che ho elencato tutti i farmaci ai quali è allergica, il medico mi ha detto che mia figlia avrebbe dovuto assumere due pastiglie di antistaminico due giorni prima dell’inoculazione del vaccino, due volte al giorno, 1 compressa alla mattina a digiuno e una alla sera due ore prima del pasto e continuare per altri 5 giorni alla stessa maniera dopo il vaccino. Mi ha inviato tramite email la prescrizione dell’antistaminico. Mia figlia in Piemonte per la seconda dose ha trovato personale a lei dedicato, un’infermiera e un anestesista rianimatore che sono stati insieme a lei e a noi sin dall’entrata in ospedale, non hanno mai lasciato sola mia figlia e insieme a noi hanno fatto gioco di squadra. Mia figlia è adulta sulla carta, ma a livello cognitivo è una bimba. L’unico neo è che le linee guida per i fragili davano indicazioni di vaccinare anche i membri conviventi, ma noi non abbiamo ricevuto nessun vaccino. Spero che questa mia testimonianza possa essere utile ad altri», spiega un’altra persona che ha letto la storia della nostra lettrice allergica.