“È facile dire vaccino, ma se poi ci sono difficoltà si viene dimenticati da tutti”
Una ragazza saronnese che preferisce rimanere anonima (la lettera è firmata) racconta l’iter burocratico per riuscire a vaccinarsi, non ancora concluso
«È facile dire vaccino, ma se poi ci sono difficoltà si viene dimenticati da tutti».
Finisce così la lettera che una lettrice di Saronno ha inviato alla nostra redazione per raccontare la sua disavventura.
La nostra lettrice, una ragazza saronnese che preferisce rimanere anonima (la lettera è firmata) racconta l’iter burocratico per riuscire a vaccinarsi, non ancora concluso:
«Circa due mesi fa mi è stato rilasciato dalla commissione medica di Saronno il certificato di invalidità al 100%. È legge 104. Ho preso appuntamento per poter fare la somministrazione del vaccino, purtroppo ho un problema di allergia farmacologica col rischio di shock anafilattico. Ho informato il medico che si trovava nel centro alla ex scuola Pizzigoni: vedendo la difficoltà di poter somministrare il vaccino in sicurezza, ovviamente si è rifiutato e mi ha consegnato in data 17 maggio un certificato di non idoneità al vaccino a causa del mio problema con i farmaci. Mi era stato detto che entro 15 giorni o comunque entro un mese sarei stata richiamata dalla struttura protetta per poter fare il vaccino. Tale struttura è l’ospedale di Saronno. Ho sollecitato più volte l’ospedale per sapere quando sarebbe stato possibile procedere e mi avevano risposto che fino a che non c’erano a disposizione due anestesisti, non potevano dare una data certa. Oggi, 20 luglio, mi sono sentita dire che dal 30 giugno loro non li fanno più. Allora ho chiesto spiegazioni, mi è stato risposto in modo molto sgarbato di richiamare il numero verde per prenotare nuovamente. Ho informato che ho un codice di prenotazione e a causa del problema di allergia ai farmaci avrei dovuto farlo in una struttura protetta e non in una palestra, dove non c’è assistenza. Ho insistito molto, almeno per avere un’indicazione su dove poter fare richiesta o quale struttura protetta che mi potessero indicare, ma non c’è stato niente da fare. In conclusione ho inviato un’email, spero mi possano dare un’informazione e sapere presto dove poter fare il vaccino. Io penso che sia inaccettabile una situazione del genere. Io non ho colpa perché sono allergica ai farmaci, quante persone hanno i miei medesimi problemi? È facile dire vaccino, se poi ci sono difficoltà si viene dimenticati da tutti».
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