Gianetti Ruote, Grande Nord Saronno: “Licenziamenti frutto di politiche senza senso”
Nota del gruppo Grande Nord Saronnese in merito alla vicenda del licenziamento dei 152 lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e la conseguente chiusura definitiva dello stabilimento
Nota del gruppo Grande Nord Saronnese in merito alla vicenda del licenziamento dei 152 lavoratori della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e la conseguente chiusura definitiva dello stabilimento decisa dalla proprietà dell’azienda.
Ecco il primo frutto dello sblocco licenziamenti nella totale indifferenza della politica nazionale…
152 persone che saranno lasciate a casa, l’hanno fatto nel modo più vigliacco possibile con una email inviata a fine turno lavorativo…
La “Gianetti Ruote” è da 3 anni proprietà di un gruppo finanziario straniero con 2 stabilimenti uno a Ceriano Laghetto ed uno nel bresciano. Nel 2020 ha diminuito del 30% il suo fatturato.Quando si perde il controllo della filiera di produzione diventando dei “terzisti”, la dislocazione dell’attività in luoghi con il costo del lavoro inferiore diventa la regola.
Ma nel “bel paese” non ci sono politici che intendono riformare un sistema economico che non funziona più e che scontenterebbe i “padroni del vapore”…
Crediamo che queste situazioni siano dovute ad un “effetto domino” per le “politiche isteriche” e senza un filo logico dei 2 LOCKDOWN, che hanno portato molte aziende a sospendere le produzioni, perdendo così potere economico e concorrenziale verso le aziende di altre nazionalità che hanno invece usufruito di diverse scelte ma sopratutto di RISTORI adeguati e non elemosinati!Noi di Grande Nord purtroppo siamo un piccolo movimento senza rappresentanza istituzionale, possiamo solo sostenere moralmente i lavoratori, ma visto che i tanto amati partiti nazionali con i loro politicanti si stanno avvicinando alla vicenda vogliamo spronarli ad agire per risolvere la situazione.
Non c’è tempo da perdere!
Una sinistra che si è dimenticata del suo popolo la classe operaia e se ne ricorda sempre troppo tardi a crisi inoltrata, deve tornare a combattere per i diritti dei lavoratori, avrebbero dovuto fare le barricate in parlamento contro lo sblocco licenziamenti!
Una destra che non dialoga più con le imprese ed è incapace di trovare soluzioni per dare un rilancio ed una competitività al motore aziendale!
Vedremo se ancora una volta il tanto decantato “filo politico” che parte dal comune passando per la regione (entrambi amministrati dalla LEGA) arrivando fino alla capoccia del “Santo Draghi” porterà ad un risultato oppure avremo l’ennesima triste chiusura come recentemente avvenuto in “zona” con la ENKEL di Lomazzo (CO) ed altre situazioni prima ancora…
Come dice il Papa “Il lavoro è dignità”, non ci si può quindi permettere una valanga sociale con la disoccupazione di persone a carico della collettività che vivono di sussidi ed aree industriali dimenticate abbandonate a se stesse dove spesso trovano rifugio gli ultimi…
A pagarne il conto ancora una volta sono i lavoratori del NORD, perché qui si LAVORA!
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