Sciopero al magazzino Amazon di Origgio, i lavoratori: “Si mettano una mano sul cuore”
I dipendenti in sciopero lavorano per un'azienda che si occupa di sicurezza e vigilanza e che il 30 giugno verrà sostituita dalla Mondialpol. Il sindacato: "Applicheranno un contratto peggiorativo"
Una quindicina i lavoratori dell’Icts che dalle 6 di questa mattina (22 giugno) sono in sciopero davanti ai cancelli del magazzino Amazon di Origgio, uno degli hub di smistamento più grossi del nord Italia.
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Uno sciopero che si tiene in concomitanza con il Prime Day del 21 e 22 giugno, l’evento con sconti e promozioni dedicato agli abbonati al servizio Prime del colosso mondiale dell’e-commerce, che nei primi tre mesi del 2021 ha registrato un fatturato di 108,5 miliardi di dollari, con un utile netto di 8,1 miliardi.
I dipendenti in sciopero lavorano per un’azienda che si occupa di sicurezza e vigilanza e che il 30 giugno verrà sostituita dalla Mondialpol.
«Amazon in accordo con l’azienda che subentrerà è d’accordo nell’applicazione di un contratto peggiorativo, ossia il contratto di servizi fiduciari mentre i lavoratori attualmente hanno in applicazione il contratto multiservizi – spiega Phan Van Jader, della Filcams CGIL Varese -. Chiediamo che Amazon e l’azienda subentrante rispettino il contratto attualmente in vigore per questi lavoratori in quanto anche l’Icts, l’azienda che attualmente li ha in forza, riconosce la loro professionalità».
«Ad oggi Icts applica tre contratti diversi nonostante le pari mansioni delle lavoratrici e dei lavoratori – fanno sapere dalla Filcams CGIL di Varese -. L’entrata di Mondialpol porterebbe alla sola applicazione del CCNL dei servizi fiduciari, contratto che porta ad una differenza di trattamento, sia retributivo che normativo, con i lavoratori assunti da Amazon».
«Il risultato è il sotto inquadramento dei lavoratori – continuano dal sindacato -. Nella medesima impresa, per lo stesso lavoro, per le stesse ore, per l’attività del medesimo committente (Amazon), vi sono differenze mediamente di oltre 300 euro».
Lo sciopero coprirà tutti i turni previsti fino alle ore 6 di domani mattina e si unisce a quello dei lavoratori del polo Amazon di Torrazza Piemonte.
«Per questo nuovo contratto vengono offerti 950 euro lordi, che sono circa 750 euro netti, per delle mansioni che al momento vengono pagate 1180 euro al mese – lamenta uno dei lavoratori in sciopero -. Con l’incertezza del lavoro e la situazione che stiamo affrontando, vorrei che si mettessero una mano sul cuore per garantire le stesse condizioni lavorative che avevamo prima, non solo per i contratti indeterminati, ma anche per i determinati, abbiamo tutti quanti una famiglia».
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