Il racconto del gioielliere rapinato: “Abbiamo avuto paura, uno di loro ha finto di spararmi”
Luca Galanti, titolare della gioielleria rapinata, ma anche presidente del Duc e di Federpreziosi, racconta i momenti del colpo subito, la difficoltà di ripartire e la voglia di tornare a sentirsi sicuri a casa propria
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È ancora scosso per quello che è successo, ma ha anche la volontà ferma di ricominciare e ripartire. Luca Galanti sabato pomeriggio, 19 giugno, ha subito una rapina nella sua gioielleria in pieno centro a Saronno, in via San Cristoforo, in un orario di punta e di grande passaggio, poco prima delle 17.
Rapinano una gioielleria a Saronno e perdono la refurtiva durante la fuga
«È successo tutto intorno alle 16.40 ed è durato 4/5 minuti massimo – racconta -. Una cosa del genere non mi era mai capitata. Io ero fuori in quel momento, nel negozio c’erano le mie due collaboratrici e una coppia di clienti. I due rapinatori sono entrati col casco, hanno intimato di stare fermi, immobilizzato chi era nel negozio e anche una terza persona appena entrata per fare acquisti è stata fatta sdraiare a terra. Hanno arraffato quello che hanno trovato, mettendo tutto in un borsone, poi hanno chiesto dove fossero gli orologi di valore e la cassa. Io sono entrato in quel momento: ho dato un’occhiata nel negozio, non ho visto le mie dipendenti e sono uscito subito. Da dentro loro mi hanno urlato di rientrare e poi sono usciti di corsa, con i caschi ancora in testa. Avevano uno scooter parcheggiato fuori per la fuga, ma alcuni vicini lo hanno buttato a terra: c’è stata una piccola colluttazione, uno di loro mi ha puntato addosso la pistola e ha fatto per sparare tre volte, ma fortunatamente l’arma era finta, una scacciacani. Poi si sono dati alla fuga a piedi, abbandonando la refurtiva».
Galanti ha chiamato subito le forze dell’ordine, che si sono messe sulle tracce dei rapinatori. Il negozio da allora è chiuso: «Non ce la siamo sentita di riaprire oggi – spiega Galanti, presidente del Distretto Urbano del commercio di Saronno e presidente provinciale di Federpreziosi -. Abbiamo voluto metabolizzare la cosa, parlare tra di noi, tranquillizzarci e far tornare tutto al proprio posto. Domani (martedì 22 giugno) riapriremo. Personalmente ho detto alle mie collaboratrici che questa è casa nostra e che non dobbiamo aver paura di tornare a casa nostra».
Rimane, oltre alla paura, lo sconcerto per quanto accaduto: «Serve certamente un presidio maggiore, compatibilmente con i mezzi a disposizione, anche se in quell’orario, con tutte le persone in giro per il centro di Saronno, era impensabile ci potesse essere una rapina – commenta Galanti -. Per poter tutelarci meglio credo che oltre a doverci tutti fornire di strumenti per proteggerci e facilitare le indagini, telecamere e così via, serve fare rete, fare squadra con i vicini, con gli altri negozianti, perché solo se siamo uniti troviamo strategie comuni possiamo sentirci tutti più sicuri».
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Giovedì sera si terrà la prima serata di negozi aperti, un primo segnale di ritorno alla normalità anche per il commercio saronnese, messo a dura prova dalla pandemia: «Sarà il primo, che è sempre un banco di prova per dare il là. Ci saranno bar con la musica e speriamo tanti negozi aperti. È un segnale di ripartenza che fa ben sperare e ci fa dire: si riparte», chiosa Galanti.
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