Il bando regionale per oratori e centri estivi deve essere rifatto per anomalie del sistema di Aria
Critico il consigliere del PD Samuele Astuti che punto il dito contro Aria e chiede di far luce sulle criticità emerse
I dieci milioni di euro stanziati da Regione Lombardia per trascorrere “l’estate insieme” rimangono nel cassetto. Almeno per il momento.
Qualcosa nel bando, che ha visto l’adesione di 600 soggetti tra oratori e campi estivi, è andato storto e ieri la giunta regionale ha deciso di annullare tutto e ricominciare.
«con decreto n. 8040 del 14.06.2021si è proceduto alla revoca del decreto n. 6753 del 19/05/2021 e all’annullamento della procedura conseguente in ragione alle anomalie/disfunzioni che si sono riscontrate nella gestione dell’accoglimento delle domande nel sistema informativo presentate da parte degli enti, comuni o enti capofila di Ambito, come dichiarato dalla società ARIA s.p.a. con nota prot. n. 30923 del 11/06/2021, acquisita con prot. J2.2021.0087027 pari data».
( delibera di giunta del 14/6/2021)
Ora le criticità di Aria sono state risolte per cui il bando si rinnova chiedendo alle 600 realtà di rifare la trafila per chiedere sostegno a un’estate che, di fatto, è ormai decollata.
«Una nuova disfunzione di ARIA Spa, la società di Regione Lombardia già responsabile dei disservizi della piattaforma per la prenotazione dei vaccini anti Covid agli over 80, sta mettendo in grande difficoltà Comuni e parrocchie che stanno organizzando centri estivi per bambini e adolescenti -a afferma polemicamente Samuele Astuti consigliere regionale del PD – Oltre seicento Comuni o parrocchie in Lombardia avevano già partecipato al Bando estate insieme della Regione e ora scoprono di dover rifare tutto. Un disagio notevole e, soprattutto, un nuovo esempio di come la tanto decantata efficienza lombarda sia ormai scomparsa. I centri estivi sono già partiti e tanti enti e tante parrocchie non si aspettavano di dover rifare le procedure che avevano concluso, come richiesto dalla Regione, già da giorni. Ci chiediamo che cosa abbia originato questo ennesimo problema, su un bando tutto sommato abbastanza semplice. Ne chiederemo conto a Fontana e all’assessore Caparini. Occuparsi di famiglia è anche far funzionare i bandi, e non solo i convegni».
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