Una notifica sul telefono per intervenire in caso di arresto cardiaco. Cislago Cuore attiva il progetto “First Responder”
Lo scopo è quello di prestare soccorso nel minor tempo possibile alla persona colpita da infarto e aumentarne così le probabilità di sopravvivenza. Cislago Cuore dal 2014 porta avanti Cislago Cardio-protetto, progetto nato in collaborazione con Croce Rossa Italiana
Una notifica push sullo smartphone per attivare una squadra locale di soccorritori volontari, opportunamente formati, ad intervenire in soccorso di chi ha avuto un arresto cardiaco.
È questo il progetto, internazionalmente noto come “First Responder”, attivato a Cislago dall’associazione Cislago Cuore, che dal 2014 porta avanti in paese il progetto “Cislago Cardio protetto”, iniziativa che ha permesso di installare in diversi punti del territorio comunale un totale di 14 defibrillatori semiautomatici (altri due DAE mobili sono in dotazione alla Stazione locale dei Carabinieri e alla Protezione civile comunale).
Il progetto “First Responder” si andrà a integrare con i soccorsi tradizionali e ovviamente non li sostituirà: l’idea infatti è quella di prestare soccorso nel minor tempo possibile alla persona colpita da infarto e aumentarne così le probabilità di sopravvivenza. I soccorritori che si saranno resi disponibili riceveranno una notifica sul telefono in caso di arresto cardiaco nelle proprie vicinanze e potranno così intervenire in aiuto alla persona che si è sentita male.
«Nel momento in cui verrà tolto il defibrillatore dalla teca, verrà inviato un messaggio a tutti quelli che hanno dato la propria disponibilità e sono stati formati, potrà essere il singolo cittadino, il negoziante, il carabiniere: sono persone che sapranno che quel determinato DAE è stato attivato e quindi potranno andar lì a dare una mano» spiega il presidente di Cislago Cuore Emiliano Levis.
Intanto è iniziata in questi giorni la progressivamente sostituzione delle colonnine DAE presenti in paese (nella foto di copertina le nuove teche). «I defibrillatori hanno circa 6 anni di garanzia, per ora ne abbiamo sostituiti due, entro la fine dell’anno preventiviamo di cambiarne altri due – conclude il cislaghese -. Abbiamo iniziato dai più vecchi e nel giro di 3/4 anni li sostituiremo tutti mano a mano che raccoglieremo fondi».
Ad oggi sono circa 600 le persone autorizzate ad utilizzare il DAE, una ventina solo in Protezione civile.
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