L’addio a Vittorio, Elisabetta e Mattia a Vedano Olona: “Commozione, tristezza e rabbia“
I parenti leggono un messaggio in chiesa mentre gli amici del bimbo lo attendono fuori con palloncini da affidare al cielo attorno all'affetto di un intero paese
I bambini che salutano nelle classi dell’asilo: «Ciao Mattia», con la manina, la stessa a cui le maestre hanno affidato un palloncino per lanciare in cielo un piccolo ricordo del loro grande amico.
La giornata a Vedano Olona è cominciata così, con qualche nota alla scuola materna in mattinata, ed è terminata col silenzio uscito dalla tromba suonata sul sagrato della chiesa di San Maurizio, dove erano parcheggiate tre auto che hanno portato i resti delle vittime del Mottarone al camposanto.
C’era tutta Vedano Olona in piazza e chi non c’era era collegato al servizio in streaming messo in piedi dall’oratorio. Prima ancora dell’inizio della messa il battere implacabile delle campane, alle 15. Poi il rosario, e le preghiere.
Le stesse parole pronunciate dal vescovo di Varese, monsignor Giuseppe Vegezzi, ieri a Varese sono state esternate in chiesa per dare il saluto alle altre vittime del Mottarone, una meta conosciuta e apprezzata che sa di primavera. Di solito un nome che indica voglia di spensieratezza.
Ma non è andata così già dal pomeriggio di domenica. Si celebravano le cresime, quando è arrivata la notizia: «Una tragedia, è successo qualcosa al Mottarone», dicevano le prime voci.
E il vescovo era lì, ha guardato il volto del parroco, don Daniele Gandini, che sembrava vivere una premonizione. Se lo sentiva che qualche parrocchiano poteva essere fra le vittime, e così è stato.
Lo strazio all’interno della chiesa è stato avvertito fin fuori, mentre i più piccoli si godevano il sole meraviglioso, il vento, e quella voglia di stare fuori che era la stessa che ha spinto 14 persone a muoversi per gustarsi il panorama fra lago e montagna, un panino in famiglia, un pomeriggio finalmente all’aria aperta e senza mascherina. Ma non è andata così: su quella cime non sono arrivati mai.
Il messaggio finale è stato letto in chiesa una volta terminata la messa, a cui erano presenti anche il prefetto Dario Caputo e il senatore Alessandro Alfieri, oltre al sindaco Cristiano Citterio e dove anche i parenti dalla lontana Australia hanno voluto esprimere «commozione tristezza e rabbia» per l’accaduto.
Teresa, mamma di Elisabetta, inconsolabile è stata circondata dall’affetto di tanti cittadini di Vedano Olona che le hanno mandato messaggi di conforto, carezze e baci: «Intanto il mio Mattia non c’è più. Non posso più portarlo all’asilo».
Un dolore fortissimo.
Il don ha rivolto un appello alle famiglie, le ha esortate a rialzarsi, a camminare, a desiderare altre e alte mete. Insieme.
Passerà molto tempo prima che questa giornata verrà dimenticata, passeranno tutti i palloncini frenati dalle foglie del grande albero in piazza che li ha trattenuti, lanciandone andare qualcuno di tanto in tanto: gli unici segni di quello che è stato questo pomeriggio. Il resto non andrà mai più via nei cuori dei vedanesi.
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