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Miglino: “Lo stile della comunicazione: i giovani e le responsabilità degli adulti”

Le riflessioni di Mariassunta Miglino, ex assessore alla Cultura di Saronno e docente dell'ITCS Gino Zappa: "Dobbiamo cambiare la nostra comunicazione insegnando nuovamente il rispetto se vogliamo salvaguardare il futuro dei ragazzi"

Generica 2020

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Mariassunta Miglino, ex assessore alla Cultura e docente dell’ITCS Gino Zappa di Saronno, sulle nuove frontiere della comunicazione e sul futuro dei giovani. 

Assistiamo sempre più spesso a offese e insulti su temi e argomenti diversi: politici, culturali o sociali. Sembra quasi impossibile riuscire ad esporre un pensiero, un proprio punto di vista senza aggredire o offendere e senza, in risposta, ottenere lo stesso trattamento.

La voglia di imporre la propria idea, irridendo l’avversario o peggio denigrandolo, sembra sia sempre di più lo stile scelto da giornalisti o sedicenti tali, “influencer” o politici in arene televisive o con twitter. Con proclami e slogan a caratteri cubitali su pagine social o stampate.

Stiamo assistendo sempre più spesso a terribili fenomeni di shitstorm. Siamo in un paese libero e democratico ma chi scrive e chi parla sui media vorrebbe che tutti la pensassero allo stesso modo, pena ingiurie e dileggi. In nome del “politicamente corretto” si diventa il nemico da abbattere, quello cattivo. Il politicamente corretto sta diventando la scusa per educare le giovani generazioni al pensiero unico.

Se dovessimo cercare un colpevole per questo modus operandi non sarebbe facile identificarlo.

Potremmo semplicisticamente puntare il dito sulla scuola che banalmente “non è più quella di una volta” o su un’educazione a cui le famiglie pare abbiano abdicato, distratte da problemi ben più gravi.

Potremmo accusare certa televisione trash e certi programmi spazzatura. Alcuni idoli delle masse che si vantano di non aver mai letto un libro e di essersi “laureati all’università della vita” … urlano e si sentono esperti per giudicare o pontificare.. Se sguaiatamente tanto meglio: l’audience aumenta, le visualizzazioni pure.

Potremmo riuscire a trovare mille cause e mille colpevoli. Ma la colpa, forse, è un po’ di tutti: della famiglia e della scuola, per cominciare.

Perché dovremmo tornare a spiegare ai nostri ragazzi che non esiste, nella lettura dei fatti, una sola verità. Dovremmo saper instillare il dubbio e suggerire diverse strade da percorrere. Senza essere convinti che la strada, l’unica giusta da percorrere sia quella che abbiamo imboccato per “aver ascoltato il navigatore “ senza aver dato neppure uno “guardo alla cartina”.

Bisognerebbe proporre un discorso critico che li aiuti a crescere e a diventare uomini consapevoli, coltivando il dialogo che è ben più faticoso rispetto allo scontro, ma è sicuramente più costruttivo.

Bisognerebbe insegnare loro che la ragione non é mai “solo” o “sempre” da una parte.

Impareranno che ragionare per partito preso non porta alla verità.

Impareranno che gli estremismi sono da aborrire e che si può essere di una parte politica e riuscire a condividere anche idee di dell’altra parte politica senza rigettarle a priori.

Impareranno che si deve anche accettare di non essere sempre nel giusto.

Impareranno a non farsi indottrinare, a saper discernere il vero e a porsi delle domande e a dire:<<Forse mi sono sbagliato, ho tratto conclusioni affrettate, forse c’è qualcuno che ha interesse a farmi credere che sia così..

Impareranno anche che cambiare idea o arricchire le proprie, in un confronto democratico, é un segno di maturità.

Impareranno a mettersi nei panni degli altri e si sforzeranno di comprendere le loro ragioni, ad avere stima e rispetto per l’avversario o per l’amico con idee diverse dalle proprie.

Impareranno che il pensiero, le parole e i toni rendono gli uomini diversi dalle belve.

I responsabili delle campagne di odio a cui assistiamo siamo tutti, siamo noi, gli adulti. Nostra sarà la responsabilità di ciò che i nostri figli erediteranno, dei gesti che ci hanno visto compiere e anche delle parole che ci hanno visto scrivere o pronunciare.

Abbiamo il dovere morale di cambiare la nostra comunicazione, insegnando nuovamente il rispetto se vogliamo salvaguardare il loro futuro.

Infine, penso spesso che anche introdurre lo studio della Filosofia, diversamente declinato in ogni ordine delle scuole superiori, con rimandi alla storia e all’evoluzione del pensiero dei classici greci e romani, possa essere un aiuto fondamentale alla crescita dei nostri ragazzi.

Mariassunta Miglino

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 24 Maggio 2021
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