Le rotazioni nel mondo della Chiesa sono fatti “normali”, ma quando se ne va un vero e proprio simbolo vivente è sempre dura accettarlo, sia per chi viene mandato da un’altra parte, sia per i fedeli, che in nove anni (il tempo massimo che di solito viene concesso ai parroci nelle loro parrocchie) fanno in tempo ad affezionarsi e a fare del don di turno un punto di riferimento.

Questo e molto altro è don Armando Cattaneo, 71 anni, originario di Bareggio e prevosto di Saronno dal 2012, quando ha sostituito Monsignor Maurizio Rolla, diventato Vicario Episcolpale a Lecco. La notizia del suo trasferimento è stata data dallo stesso don Armando, dalla Comunità Pastorale “Crocifisso Risorto” e resa pubblica sulle pagine de IlSaronno.

Lunedì 17 maggio il Vicario episcopale, il vescovo mons. Luca Raimondi ha convocato in Prepositurale il Consiglio Pastorale della nostra Comunità “Crocifisso risorto” di Saronno e il Consiglio degli Affari Economici per annunciare che il prevosto mons. Armando Cattaneo terminerà il 31 agosto il suo servizio pastorale a Saronno, dopo i nove anni fissati dalle regole diocesane che riguardano la cura delle Comunità pastorali, lasciando il posto a un suo successore che ne prosegua il cammino per altri nove anni.

Don Armando risiederà in una parrocchia del centro a Milano in attesa anche che si chiariscano le sue condizioni per gli acciacchi alle gambe che lo tormentano da un po’ d’anni.

In questi nove anni alla guida delle sei parrocchie saronnesi don Armando ha dato un segno evidente con la sua presenza costante, il suo impegno per gli ultimi, le sue battaglie in favore dell’accoglienza riassunte in questa intervista pubblicata dalla Cooperativa Intrecci (https://www.coopintrecci.it/persone/persone-stranieri/ero-straniero-e-mi-avete-accolto-quattro-domande-a-don-armando-cattaneo/), nella quale spiega la nascita della “Casa di Adama” e l’esperienza fatta con i richiedenti asilo in questi anni di apertura, di preghiere condivise con la comunità islamica, con i copti, con gli ortodossi.

Quando parla di Saronno a chi conosce poco la città, lo fa con passione, come se la città degli amaretti gli sia “entrata dentro”: «Ci sono tante associazioni, c’è multiculturalità, multireligiosa, multietnicità. Con tutte le diverse realtà ci sono rapporti belli, ci si invita e si condividono momenti. Sono segni forti: l’accoglienza vince sempre, l’accoglienza tira fuori il meglio delle persone – ci ha raccontato nel corso della tappa saronnese di Territori in Tour (https://www.saronnonews.it/2019/07/16/post-racconto-della-giornata-territorintour-saronno/) -. Saronno nel suo piccolo ha un che di europeo, è al centro di quattro provincie, ha opere di pregio artistico di valore nazionale (una delle sue passioni e dei temi sui quali si è maggiormente impegnato, dal santuario a San Francesco fino alla Chiesa Prepositurale), ci sono concerti, è una città viva culturalmente. Dal punto di vista sociale la situazione è complessa, il lavoro è tutto a Milano, noi come Caritas e attività di vicinanza alle persone siamo molto sotto pressione, anche se ci sono tante associazioni di ispirazione cristiana che lavorano bene e danno lavoro».

Nei prossimi mesi il Vicario Raimondi ha chiesto al Consiglio Pastorale di preparare la transizione cordiale impegnandosi in una “memoria” che presenti al nuovo prevosto lo stato pastorale della Comunità, ed eventualmente “un ciao”, cioè una solenne giornata di saluto e ringraziamento per il lavoro generoso svolto da don Armando in questi nove anni di ministero.

A settembre arriverà il nuovo prevosto: l’Arcivescovo Delpini ha già il nome del successore (e anche l’assenso del candidato). Il mese di giugno è tempo di nuove destinazioni per i preti: quando il quadro sarà definitivamente confermato sarà annunciato il nome del nuovo prevosto di Saronno.

Una rotazione “normale”, che quando coinvolge dei parroci speciali lascia sempre un po’ di timore e malinconia.