A Saronno un’installazione per celebrare Dante e Beatrice
È comparsa sul balcone del negozio A.MO.DO di piazza de Gasperi. L’autrice è Isa Borroni, disegnatrice e amante dell’arte, già protagonista di diverse esposizioni a Saronno
Installazione dedicata a Dante e Beatrice. È comparsa sul balcone del negozio A.MO.DO di piazza de Gasperi e l’autrice è Isa Borroni, disegnatrice e amante dell’arte, già protagonista di diverse esposizioni a Saronno in occasione di particolari ricorrenze, dalla Festa della Donna alla ricorrenza della Madonna del Latte e alla Maddalena fino alla Liberazione.
«Ho voluto fare una installazione per celebrare Dante, ma da un particolare punto di vista – spiega l’artista -. Fare installazioni a tema, inseguendo ricorrenze o celebrazioni e farlo riciclando, significa sempre rappresentare quel tema in un modo un po’ particolare. Lo stesso fare installazioni è già un pensare e voler fare un po’ fuori dagli schemi. Il Sommo Poeta merita di essere celebrato come tale da più autorevoli ed esperti conoscitori, quindi io mi sono limitata a prendere spunto e a dare forma ad un interessante commento di Elena Ferrante. La scrittrice ripensa la figura di Beatrice e termina con un vero omaggio a Dante non solo come coraggioso poeta, ma anche come uomo che ha colto la complessità e il potenziale femminile delle donne nel Medioevo. “C’erano donne colte, che a loro rischio e pericolo leggevano e commentavano le scritture. Donne con intelletto di Dio e linguaggio speculativo”, come studi degli ultimi trent’anni del ‘900 hanno dimostrato. A queste donne sicuramente Dante ha fatto riferimento per creare la sua Beatrice, scrive la Ferrante, “e per questo bisogna essergli grate”».
«Un omaggio tutto femminile a Dante per essere andato oltre e aver “progressivamente reinventato Beatrice” fino a collocarla nella Divina Commedia, nel Paradiso, così in alto, non solo come un simbolo, ma al pari di un uomo, capace di eloquio e di pensieri ardui – prosegue Isa Borroni -. In Paradiso si compie il percorso di Beatrice e qui ho voluto rappresentare lei e Dante, traendo spunto da una famosa illustrazione di Gustave Doré. A lato ho voluto riportare una citazione dalla Vita Nuova “donne che avete intelletto d’amore” che faceva presagire come il ruolo di Beatrice sarebbe andato ben oltre l’immagine di lei come “tanto gentile e tanto onesta”, gentile ma silenziosa, solo oggetto di amor cortese e platonico, una immagine molto riduttiva che purtroppo però è divenuta quella più popolare».
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