Il primo bis al Giro d’Italia è dell’australiano Caleb Ewan
Il velocista della Lotto-Soudal si ripete sul traguardo di Termoli. A Gaviria non basta l'anticipo. La Eolo ci prova: fuga di Christian e tentativo finale di Albanese
Dopo sei tappe vinte da sei corridori e da sei squadre differenti, al tavolo del Giro d’Italia è servito il primo bis. Una portata dai sapori australiani, perché a cucinarlo è ancora Caleb Ewan, interprete perfetto di un traguardo – quello molisano di Termoli – fatto sì per velocisti ma ricco di variabili di cui tenere conto.
Uno strappo a meno di 2 chilometri dall’arrivo, due o tre curve da disegnare, il rischio di qualche colpo di mano: tutte possibilità che Ewan ha saputo domare, prima di piazzare lo sprint vincente ai danni del bravo Davide Cimolai (Israel StartUp) e al belga Tim Merlier (Alpecin Fenix) che una volata l’ha già vinta.
In tre, hanno provato a far saltare il banco nell’ultimo tratto di corsa: quando tutti stavano già sgomitando per prendere la posizione migliore per la volata, dal gruppo è uscito un uomo della Eolo-Kometa, Vincenzo Albanese – uno che certe “sparate” le ha nelle gambe. “Alba” è stato francobollato da Daniel Oss (Bora-Hansgrohe, il trentino lavorava per Sagan) e i due hanno tenuto in scacco tutti per qualche centinaio di metri. Poi però il gruppone è rientrato e allora ci ha provato addirittura Fernando Gaviria: lo sprinter colombiano della UAE Emirates probabilmente sa di non avere la gamba per vincere nel duello con i colleghi e allora ha anticipato il colpo, ma contro questo Ewan non è bastato.
Nulla cambia in classifica generale, come previsto, perché il gruppo a ranghi compatti permette ad Attila Valter di mantenere maglia rosa e maglia bianca, in vista di una frazione del sabato non difficile ma comunque segnata da un arrivo all’insù con la salita di 3,5 chilometri che porta a Guardi Sanframondi (provincia di Benevento) che potrebbe variare qualcosa nella graduatoria.
Citata la Eolo per la sparata di Albanese, non si può sottolineare anche quanto fatto da Mark Christian: il britannico in maglia azzurro-verde ha fatto il suo dovere per animare la tappa insieme al piemontese Marengo (Bardiani-Csf) e al “solito” svizzero Pellaud (Androni-Sidermec). Il terzetto è rimasto in avanscoperta per quasi tutta la giornata, tenuto a debita distanza dai team dei velocisti che hanno preferito lasciare viva questa azione per non dover rincorrere scatti e controscatti lungo tutta la giornata. A proposito di Eolo-Kometa, finalmente arriva una “top ten” al Giro d’Ungheria con il velocista Luca Pacioni che è nono nella tappa vinta dal tedesco Bauhaus.
Chiusura dedicata al bravo, generoso e sfortunato Domenico Pozzovivo, costretto al ritiro dopo che ieri è caduto in mezzo al maltempo. Mancherà ai tifosi e allo spettacolo di questo Giro.
Maglia Rosa: Attila Valter (Ung – Groupama-Fdj)
Maglia Azzurra: Gino Mäder (Svi – Bahrain-Victorious)
Maglia Ciclamino: Caleb Ewan (Aus – Lotto-Soudal)
Maglia Bianca: Attila Valter (Ung – Groupama-FdJ)
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
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