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Scoperta a Como fabbrica abusiva di pezzi di ricambio per mezzi Iveco

Indagini in tutta Italia: 23 perquisizioni presso le sedi legali e le unità operative di 13 aziende. Ai sopralluoghi hanno partecipato anche tecnici delle case di produzione

Generica 2020

Una vera e propria fabbrica di produzione del falso, operativa nel Comasco ed in grado di immettere sul mercato decine di migliaia di pezzi di ricambio per autoveicoli contraffatti.

La scoperta è stata effettuata dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Olgiate Comasco che hanno fatto accesso presso una stamperia di Guanzate (CO), insospettiti dai movimenti rilevati all’interno, anche nelle ore notturne e dalla posizione particolarmente “nascosta” del capannone industriale rispetto alla sede centrale dell’azienda a cui era riconducibile.

Una volta entrati, è stato subito evidente a cosa fosse funzionale quella struttura e cioè, un vero e proprio laboratorio del falso per la stampa di loghi automobilistici contraffatti.

Sono state rinvenute numerosissime scatole ancora imballate, contenenti pezzi di ricambio per motori “non originali e compatibili con i modelli IVECO”, di provenienza extra UE, che venivano estratti, marchiati con i loghi del noto brand e nuovamente confezionati in scatole, comprensive di codice a barre ed etichette, del tutto identiche a quelle originali, con tanto di dicitura apposita “genuine parts” (pezzi originali). I prodotti, così ultimati, erano pronti ad inondare il mercato a prezzi concorrenziali, sicuramente comprensivi di un rilevante margine di guadagno a vantaggio degli ideatori del sistema.

All’interno del sito, sono stati complessivamente sottoposti a sequestro penale 980 pezzi di ricambi (frizioni e filtri d’aria) riportanti il logo contraffatto “IVECO”, 84.000 confezioni ed adesivi contraffatti, riportanti anch’essi il predetto marchio, 3000 pezzi di ricambi automobilistici “vergini”, 6 macchinari per la stampa e per il confezionamento, 28 cliché, 13 quadri per stampe, nonché documentazione amministrativa utile alla ricostruzione della filiera commerciale, per un valore commerciale pari ad oltre un milione di euro.

La documentazione così acquisita ha consentito di individuare tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno commissionato la stampa del logo contraffatto e proceduto alla vendita del prodotto, motivo per cui, nei giorni scorsi, i Finanzieri olgiatesi, su ordine della Procura della Repubblica di Como, nella persona della Sostituto Procuratore, Dottoressa Maria Vittoria Isella, hanno proceduto ad eseguire 23 perquisizioni presso le sedi legali e le unità operative di 13 aziende, dislocate in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Puglia.

Le operazioni, a cui hanno partecipato anche i periti della “IVECO” che, sin dai primi accertamenti investigativi, hanno fattivamente collaborato con le Fiamme Gialle lariane, hanno portato ad individuare e sottoporre a sequestro ulteriori 12.218 pezzi di autoricambi contraffatti (già confezionati e prossimi alla vendita), 10.716 confezioni ed adesivi contraffatti, 2 impianti di stampa, oltre a copiosa corrispondenza informatica, documentazione contabile ed extracontabile, afferente i rapporti commerciali intrattenuti tra la stamperia abusiva e le società committenti.

«A sostegno del quadro probatorio ricostruito dalle Fiamme Gialle ed al fine di disconoscere l’esistenza di un sito autorizzato alla stampa del predetto marchio, ci si è potuti avvalere del supporto dei tecnici IVECO per l’esecuzione delle prescritte perizie su tutti i siti del territorio italiano», dicono dalla Finanza comasca.

Allo stato delle indagini, si è proceduto a deferire, alla Procura della Repubblica di Como, il rappresentante legale della stamperia abusiva, un proprio stretto collaboratore e la società stessa, in violazione della normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti, per il reato di contraffazione marchi, aggravato dall’averlo commesso attraverso l’allestimento di mezzi ed attività organizzate.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 10 Maggio 2021
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